Temperature in picchiata: non tutto il freddo vien per nuocere a vitigni e meleti

Qualche danno localizzato nei vigneti di fondovalle dove sono state colpite soprattutto le giovani piantine, pur senza perdite significative, e molto limitati nei meleti poiché il brusco calo termico (sul fondovalle si sono registrate temperature tra lo zero e -1 gradi e nella zona di Villa di Tirano-Bianzone nella notte tra sabato e domenica è stato attivato l’impianto antibrina) ha colpito i frutteti in una fase di sviluppo molto avanzata per il periodo (fine fioritura nelle zone tardive-allegagione in quelle precoci).

Dopo l’altalena climatica delle ultime settimane, la Fondazione Fojanini di Sondrio fa il punto della situazione delle coltivazioni in Valtellina soprattutto per valutare gli effetti dell’irruzione di aria fredda da Nord che a partire da metà settimana scorsa ha determinato un repentino crollo delle temperature. Basti pensare che se nel fine settimana del 13-14 aprile si registravano temperature massime di 27-28 gradi, in quello scorso le massime erano fino a 10 gradi inferiori. Sul fondovalle in alcune zone sono stati segnalati valori critici prossimi allo zero o leggermente inferiori, mentre sul versante si sono registrati valori di 2-4 gradi.

«Le viti si trovano in una fase molto sensibile alle gelate - si legge nel bollettino diramato ieri dalla Fondazione -, e quindi queste giornate con minime basse hanno determinato un elevato rischio. La temperatura più bassa si è registrata nella mattinata di domenica 21 aprile. I danni da freddo sinora sono stati molto localizzati, ma in generale le viti hanno subito un forte rallentamento di crescita, e in qualche caso si osservano ingiallimenti e “filature” dei grappoli. Il fenomeno ricorda, in termini di periodo sensibile e di temperature, anche se fortunatamente non con gli stessi esiti, la gelata dell’aprile 2017, che però aveva colpito pesantemente i vigneti ed è rimasta nella memoria di tutti».

Le previsioni sembrano indicare un miglioramento per i prossimi giorni con una leggera risalita delle temperature e l’arrivo di precipitazioni, «anche se sul medio periodo – spiegano dalla Fondazione - non sembra ci siano previsioni di deciso aumento di temperatura».

Un clima che dal punto di vista delle infezioni risulta favorevole. Il rischio di incidenza della peronospora per le viti, che soprattutto lo scorso anno è stata molto elevata costringendo a vari trattamenti, con questo andamento è molto basso, per cui nonostante uno sviluppo vegetativo particolarmente avanti (soprattutto fino alla scorsa settimana si osservava uno sviluppo dei tralci da record), per parlare di reale rischio di infezioni bisogna tendere l’arrivo di precipitazioni e soprattutto la risalita delle temperature. E dunque nessun trattamento fino agli inizi di maggio.

Particolare attenzione per i trattamenti anche nei frutteti. I leggeri aumenti di temperatura, ma anche l’arrivo di una perturbazione, essendo questo periodo interessato ancora dalle pratiche del dirado dei frutticini, consigliano di valutare bene i fattori che possono accentuarlo o rallentarlo (temperature, umidità dell’aria). In generale, se come pare, le temperature dovrebbero risalire la stagione sarebbe caratterizzata da uno sviluppo piuttosto precoce dettato soprattutto dall’anomalia delle temperature praticamente estive delle scorse settimane.

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