Premi a sette agenti della polizia locale
«Il nostro orgoglio»

San Sebastiano Medaglie al comandante Bradanini poi a Quetti, Crapella, Patti, Rossi per gli anni di servizio. Petrella: «Bravi». Scaramellini: «Lavoro difficile»

Sono stati sette gli agenti della polizia locale, appartenenti al “corpo” non solo di Sondrio, ma anche dell’Unione dei Castelli e dell’Unione dei Comuni della Valmalenco, a ricevere sabato sera a palazzo Pretorio proprio a Sondrio una benemerenza per il loro servizio e gli anni trascorsi in divisa.

Riconoscimenti

Come spiegato dal comandante della polizia locale di Sondrio Mauro Bradanini, a sua volta poi insignito dell’onorificenza, la cerimonia si tiene in occasione della giornata dedicata a San Sebastiano, patrono della polizia locale, ed è organizzata in maniera itinerante, a turno, nei cinque capoluoghi di mandamento della provincia. Questa tradizione è ripresa dopo gli anni caratterizzati dalle restrizioni per la pandemia da covid-19 e, in questo 2024 è toccata a Sondrio ospitarla.

Nella sala consiliare di palazzo Pretorio, dunque, sabato sera hanno ricevuto una medaglia, segno tangibile dell’onorificenza loro riservata, il già citato comandante della polizia locale di Sondrio Mauro Bradanini, per i 15 anni di lungo comando; il sovrintendente Albino Quetti, per i 25 anni di servizio; il sovrintendente Marco San Gregorio per i 25 anni di servizio; il sovrintendente Angelo Patti per i 25 anni di servizio; Dario Crapella per i 25 anni di servizio (tra l’altro anche la figlia Sara ora è un’agente di polizia locale); Emanuel Rossi per i 15 anni di lungo comando della polizia locale dell’Unione dei Castelli; e Tiziano Rama per i 20 anni di comando della polizia locale a Chiesa in Valmalenco.

«Sono orgogliosa di premiare il comandante Rama - ha sottolineato il sindaco di Chiesa in Valmalenco Renata Petrella -. Ho scoperto un lavoratore che crede nei valori della divisa ed è sempre presente. Ama la sua comunità e il suo territorio e il suo operato è contraddistinto da grande umanità. Tra l’altro svolge il suo lavoro nel suo paese, mantenendo sempre grande imparzialità anche con amici e parenti e per questo lo ammiro molto».

Oltre a Renata Petrella sono state molte le autorità presenti sabato a palazzo Pretorio: «Il ruolo della polizia locale non è solo sanzionatorio - ha evidenziato il prefetto Roberto Bolognesi -, ma è una polizia di prossimità che interseca bisogni di carattere sociale sempre più impellenti e che sono segno dei tempi che cambiano. Tutti noi dobbiamo intercettare questi cambiamenti e per l’attività che si espande per gli agenti di polizia locale occorre una nuova consapevolezza e professionalità. Ringrazio gli agenti per il loro esempio specie verso i giovani e i nuovi assunti e auspico che si possa continuare su questa strada».

La cerimonia

«Ho imparato a conoscere nei miei anni da sindaco la polizia locale - ha fatto eco il primo cittadino del capoluogo Marco Scaramellini - e ho capito la difficoltà del lavoro a cui è chiamata. Il cittadino si lamenta con l’amministrazione che così chiede alla polizia locale di intervenire e, a quel punto, il cittadino si lamenta con la polizia locale. Quest’ultima, però, ha una marea di competenze che i cittadini non vedono. La società è in divenire e gli agenti devono fare i conti con fenomeni diversi: io cerco di far capire ai cittadini, e molti già lo fanno, che devono collaborare perché il lavoro della polizia locale è complicato».

Prima della cerimonia a palazzo Pretorio, sabato in occasione della festività di San Sebastiano, è stata celebrata una Santa Messa alla chiesa della Collegiata, mentre a seguire autorità, agenti di polizia locale e i loro familiari hanno cenato alla scuola professionale del Moncucco.

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