Nuova Tartano-Sondrio, da Confartigianato sì al cofinanziamento

Voto positivo da parte di Confartigianato imprese Sondrio alla variante Tartano-Sondrio della nuova statale 38.

«L’esigenza di avere una strada percorribile a media velocità, senza quel susseguirsi di rotonde e di accessi da terreni privati che abbiamo ora, c’è ed è indiscutibile - afferma Gionni Gritti, presidente di Confartigianato imprese Sondrio -. Dopodiché, progetti ne abbiamo visti tanti negli ultimi 30-40 anni, ma mai niente si è mosso. Per cui, ora come ora, ho persino dubbi circa il fatto che questo tronco della nuova 38 possa vedere veramente la luce, però, mai dire mai. Il fatto che il tema sia stato posto all’attenzione di Anas e del Ministero delle Infrastrutture è buona cosa e secondo me è buona cosa che si attivi anche il territorio, mettendoci qualcosa di proprio attingendo anche dai canoni dell’idroelettrico».

Sposa, in pratica, la proposta di Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna, quindi, Gritti, in tema di cofinanziamento dell’opera da parte della provincia di Sondrio.

«Secondo me questo è un progetto strategico per lo sviluppo della valle sul quale possono essere appostate anche risorse territoriali - dice Gritti - senza dimenticare, però, anche altre fragilità che abbiamo dal punto di vista della mobilità su strada e su rotaia. Ricordo la grande fragilità della Statale 36 dello Spluga e ricordo le carenze della strada ferrata. Fra Lecco e Colico la ferrovia è un imbuto. Un tratto vecchissimo dal quale non riescono a passare molti treni fra cui anche vagoni merci. Ed è un peccato. Per cui, il nuovo tratto della 38 fra il Tartano e Sondrio è senz’altro un’opera nodale, importante, su cui concentrarsi ed investire, ma non è la sola. Solo questo voglio dire. Dopodiché, occorre darsi da fare perché non resti un bel sogno».

Lo è stato per anni anche il varo della nuova 38 da Piantedo a Morbegno, dopodiché, anno dopo anno, il progetto a preso forma e, per quanto ridimensionato, perché si è passati da quattro a due corsie, fra il 28 e il 29 ottobre 2018 il nuovo tratto è stato inaugurato.

Il rilancio della prosecuzione di quest’opera, col suo inserimento in agenda da parte di Anas e del Ministero delle Infrastrutture e trasporti è recente, perché è stato reso noto solo giovedì scorso da Regione Lombardia, ma una spinta alla realizzazione arriva proprio dall’assessorato regionale alla Montagna, con Massimo Sertori determinato a non perdere alcuna possibilità di supportare l’iniziativa.

«Possiamo contare su entrate annuali dai canoni idrici pari a 40 milioni di euro contro i 17-18 di alcuni anni fa - dice -, per cui parte di questi introiti potremo investirli in un’opera strategica come questa dimostrando a chi ci governa di credere in quest’opera. Dopodiché, certo, sarà lo Stato a fare la sua parte».

Su questa lunghezza d’onda c’è anche Gionni Gritti e c’è pure Matteo Lorenzo De Campo, vicepresidente di Confcommercio Sondrio, che, pure, l’altro ieri, ha dato il suo ok all’iniziativa ricordando, però, come «non possa viaggiare da sola - aveva detto -, perché dobbiamo rivedere la mobilità provinciale nel suo complesso, ferrovia compresa, col suo raddoppio, in modo da favorire sempre più l’utilizzo di mezzi pubblici per gli spostamenti».

Condivisibile la nuova variante anche per Michele Iannotti, segretario del Pd provinciale «ma con soldi dello Stato e non messi da noi» aveva detto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA