Che festa per la «maestra dei piatet», vicina al traguardo del secolo

Non ha fatto in tempo neppure ad uscire dall’ascensore che l’ha accompagnata all’ultimo piano del palazzo comunale dove si trova la mediateca che Anna Pologna, storica maestra di Piateda, è stata subissata dai calorosi abbracci dei suoi ex alunni tanto che, quasi a fatica, gli organizzatori del pomeriggio in suo onore sono riusciti a portarla in sala. Già, da queste prime battute, si sono compresi affetto e stima che tante persone di Piateda nutrono per Pologna.

Il Comune, la biblioteca e l’Officine delle idee hanno pensato ad un momento informale - caloroso e spontaneo - in cui poter nuovamente incontrare la maestra nata il 9 agosto 1925 a Piateda alta e che ha lavorato fino al giugno 1983, anno del suo congedo. Davvero sorprendente è stato notare come la maestra Anna abbia riconosciuto, ad uno ad uno, tutti gli ex allievi che l’hanno abbracciata e per tutti ha avuto un aneddoto da raccontare. Lucidissima di mente, elegante nel portamento, Anna si è rivolta al pubblico – una sessantina i presenti – chiamandolo «la mia classe». Ed è stato come essere in classe, visto che una delle sorprese è stata la foto di gruppo con Anna seduta in cattedra. Anna ha voluto esprimere un ricordo anche per gli allievi che non ci sono più, con il rammarico che nessuno debba venire a mancare giovane.

«Temevo di non riuscire a venire, invece mi sono ben curata per esserci – ha svelato -. Mi sento un po’ frastornata da tutta questa attenzione; mi sento quasi una vip». Sempre informata sull’attualità, visto che legge e segue i dibattiti in tv, si è soffermata anche sul ruolo dell’insegnante oggi. Ha raccontato come abbia cercato di fare il meglio che poteva e di avere avuto a cuore gli studenti più in difficoltà, visto che quelli bravi ce la facevano da soli, ma anche di adeguare il programma scolastico in base alla classe, perché erano i bambini a condurla. La platea ha seguito con attenzione e quasi riverenza, in silenzio, a tratti con il sorriso la chiacchierata con la maestra che si è detta felice di vedere le foto ingrandite proiettate sullo schermo. Marino Amonini dell’Officina delle idee le ha mostrato anche il certificato di nascita, scovato in archivio, dove si scopre che, seppure Anna sia nata il 9 agosto alle 17, è stata registrata all’anagrafe comunale l’11. Sempre dalle vecchie carte sono usciti altri aneddoti come quando si è dovuta sdoppiare una classe perché erano iscritti 80 bambini – oggi assolutamente impossibile in un paese – o quando aveva dovuto supplire colleghi di Tirano che, per via dei bombardamenti durante la guerra, temevano il tragitto per raggiungere la scuola di Piateda.

Ancora commossa, Giovanna Simonini, assessore all’Istruzione ed ex alunna di Pologna, commenta: «È stato un pomeriggio bellissimo. Abbiamo donato ad Anna un album in cui abbiamo raccolto le foto partendo da lei piccola, poi giovane alle Magistrali, le foto di gruppo alla colonia estiva. Nelle ultime pagine abbiamo lasciato spazio per i ricordi e i pensieri dei presenti». Un insegnante come si legge in copertina, «ti prende per mano, ti tocca la mente e ti apre il cuore». E questo ha fatto Anna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA