Cavalcavia del Trippi, «Proposta pessima». Il sindaco Baldini e il PD contro il progetto

Dopo l’intervento del presidente della Provincia di Sondrio, il sindaco di Montagna in Valtellina e il segretario provinciale del PD ribadiscono le loro perplessità in merito alla soluzione prevista per il superamento del passaggio a livello

Prosegue il dibattito sul progetto che prevede un cavalcavia nella zona del Trippi

Non si placa la discussione in merito alla realizzazione del cavalcavia per il superamento del passaggio a livello in zona Trippi, a Montagna in Valtellina. Dopo l’intervento del presidente della Provincia di Sondrio Davide Menegola, che ha definito l’intervento in programma migliorativo rispetto alla situazione attuale, sottolineando la necessità di iniziare i lavori celermente per non perdere ulteriore tempo in vista delle Olimpiadi, il sindaco di Montagna in Valtellina Barbara Baldini ha espresso le sue perplessità rispetto alla visione di Menegola. Non solo, nel dibattito è intervenuto anche il segretario provinciale del Partito Democratico Michele Iannotti, convinto che si debba ridiscutere del progetto.

“Non possiamo sostituire un problema con un altro” afferma il sindaco Baldini

“Il presidente Menegola sembra credere che l’importo disponibile di circa 50 milioni di euro debba essere speso a tutti i costi, anche a discapito della qualità e della sostenibilità delle opere realizzate - commenta Baldini -. Io credo invece che non sia così e aggiungo che non possiamo permetterci di sostituire un problema con un altro, soprattutto se questo comprometterà ulteriori progetti strategici come la tangenziale prevista dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale”.

Il sindaco chiede che le risorse disponibili vengano impiegate avendo uno sguardo a lungo termine e non cercando soluzioni rapide, ma che potrebbero avere conseguenze negative in futuro. “Questo cavalcavia promuove il superamento del passaggio a livello, ma mette un punto definitivo sulla possibilità di proseguire con la tangenziale di Sondrio, prevista a suo tempo dalla pianificazione provinciale. Resto dell’idea che il cavalcavia sia una pessima proposta e mi incoraggia il parere negativo espresso dalla Soprintendenza speciale che dimostra che i tecnici incaricati dal Comune di Montagna in Valtellina ci hanno visto giusto”.

Il sindaco pone l’accento anche sul tema della sicurezza: “Di recente ho ricevuto il contributo spontaneo di alcuni tecnici della viabilità che, in linea con quanto ho dichiarato in assemblea, sostengono che la progettazione delle intersezioni stradali del cavalcavia non sia completamente rispettosa del DM 19 aprile 2006. Un interessante punto di vista che merita un necessario approfondimento, visto che si parla di sicurezza stradale. Invito dunque alla prudenza e alla riflessione nel processo decisionale - conclude Baldini -. Dobbiamo assicurarci che le risorse disponibili portino a soluzioni sostenibili e durature, che migliorino effettivamente la sicurezza e l’efficienza della rete viaria, avendo riguardo anche dei rischi idrogeologici derivanti dalla tombatura del torrente Davaglione, delle attività produttive ed della qualità della vita dei cittadini che, giustamente, sono arrabbiati”.

“Bisogna esplorare ipotesi progettuali diverse” dice il segretario provinciale del Partito Democratico Michele Iannotti

Dello stesso parere anche il segretario provinciale del Partito Democratico Michele Iannotti: “La data di fine lavori stabilita da Anas va oltre il periodo in cui si svolgeranno le gare olimpiche - dice Iannotti - siamo, quindi, già fuori tempo massimo. E allora sfruttiamo questa occasione per rivedere il progetto per armonizzarlo davvero con i bisogni dei residenti in provincia di Sondrio e con l’ambiente, bene primario della nostra Valle. Nessuno mette in discussione il fatto che le Olimpiadi invernali 2026 rappresentino una straordinaria occasione per i territori coinvolti di promozione nel mondo, di crescita turistica, sportiva, di sviluppo economico, ma devono anche essere l’occasione per valorizzazione e salvaguardare il nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, che appartiene prima di tutto a chi lo vive; ed è proprio per questo che vanno esplorate tutte le soluzioni progettuali possibili prima di fare danni irreparabili”.

Iannotti riporta l’attenzione sulla proposta fatta a suo tempo dalla minoranza del consiglio comunale di Sondrio che prevedeva la realizzazione di un sottopasso, invece del cavalcavia previsto. Soluzione bocciata perché avrebbe potuto causare problemi di natura idrogeologica, “ma - spiega Iannotti - molti edifici commerciali e capannoni hanno in quella zona magazzini o posteggi interrati, il che evidenzia come il reflusso idrologico paventato possa essere ben controllato tramite sistemi di drenaggio che si avvalgono delle più moderne tecniche costruttive”.

“Riguardo al progetto del cavalcavia del Trippi - aggiunge Iannotti - la Soprintendenza speciale per il Pnrr ha recentemente chiesto di esplorare una diversa ipotesi progettuale, meno impattante di quella presentata. Di fronte a questo, da subito, senza nemmeno dare il tempo di capire il merito delle richieste, l’assessore Sertori si è precipitato a ricordarci che quella soluzione è già stata scartata dal commissario Sant’Andrea. Non è dunque il caso di aprire un confronto, un dialogo, che porti alla definizione di soluzioni progettuali che scongiurino un forte impatto ambientale e che, soprattutto, non compromettano la possibilità di ricercare in futuro soluzioni di continuità? L’intervento del cavalcavia del Trippi, se realizzato come quello proposto, pregiudicherebbe in via definitiva la possibilità di proseguire nel progetto più complessivo che metterebbe in sicurezza tutto il tratto che arriva fino a Tresivio”.

“Chiunque abbia avanzato critiche - sottolinea Iannotti - è stato accusato, più o meno velatamente, di ostruzionismo, di lavorare contro gli interessi del territorio da parte dei rappresentanti istituzionali di Regione Lombardia, che, è utile ricordare, ha gestito direttamente la partita relativa a questi due interventi e tutto l’iter conseguente, insieme al Governo e ad Anas. Peccato che, a suo tempo, sia caduta invano la richiesta di convocazione del Collegio di Vigilanza sull’Accordo di programma della Statale 38, organismo previsto con Legge regionale che poteva svolgere il compito di ascolto e confronto del territorio. Forse se fosse andata diversamente oggi non saremmo in questa situazione. Per questi due interventi - conclude Iannotti - siamo ancora in tempo per rimediare: definiamo una tempistica certa, apriamo un confronto e prendiamoci la responsabilità, tutti insieme, di portare avanti progetti condivisi per il bene del territorio e dei cittadini, soprattutto di quelli che lo vivono”.

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