Aerospace women award. Premio a Alexia, la migliore

Traguardo La studentessa ha ricevuto il riconoscimento dal Politecnico «Il mio sogno è diventare astronauta, un settore difficile per le donne»

«Esprimo la mia profonda gratitudine a tutti quelli che mi hanno permesso di raggiungere traguardi impensabili per la bambina sognatrice che ero fra i banchi delle scuole elementari».
Ma non intende smettere di sognare e si immagina un giorno astronauta Alexia Cantoni, giovane donna “proiettata” nello spazio, sua grande passione, nonché materia di studio, che l’ha portata a conquistare un premio esclusivo come l’Aerospace Women Award (Awa) 2022, consegnatole nei giorni scorsi al Politecnico di Milano.

Assegno da 1500 euro

Giunto all’edizione numero due, il premio è stato istituito dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie aerospaziale (Daer) del Poli, che ha assunto tra le sue missioni quella di promuovere il ruolo delle donne nelle discipline Stem e, in particolare, nel settore aerospaziale. In questo contesto stato istituito l’Awa.

Diplomatasi nel 2016 all’Itt Mattei di Sondrio (indirizzo Telecomunicazioni), Alexia si è iscritta al Poli conseguendo la laurea di primo livello nel 2019 in Ingegneria aerospaziale, e successivamente la magistrale in Space Engineering ad aprile 2022.

Il premio consiste di due premi di laurea (1.500 euro in denaro) per studentesse neolaureate in Ingegneria aeronautica e in Ingegneria spaziale che hanno sviluppato tesi brillanti. Quella di Alexia è stata riconosciuta dalla commissione esaminatrice la migliore in campo “Space”.

Nata a Sondrio il 6 agosto 1997, cresciuta a Berbenno, attualmente Alexia vive a Milano, dove lavora per Txt e-solutions, un’azienda di consulenza, oltre ad essere impegnata in un progetto di sviluppo di software avionici presso la Leonardo Elicotteri.

La dedica ai genitori e al fidanzato

«Il mio sogno più grande, e forse anche un po’ irrealizzabile, è lavorare in Esa occupandomi di spazio e perché no provare anche il concorso per diventare astronauta» confessa ancora emozionata per il premio ricevuto grazie alla sua tesi di laurea. “Numerically efficient methods for low-thrust collision avoidance maneuver design in Geo regime” il titolo di questo lavoro «che riguarda il design di manovre per evitare collisioni tra satelliti in orbita Geostazionaria (Geo) intorno alla terra». L’orbita Geo è molto importante, «infatti a questa distanza dalla Terra (circa 36000 km) si trovano molti satelliti, la cui operatività influenza la nostra vita di tutti i giorni».

Non ha dubbi Alexia: «Vorrei dedicare questo premio ai miei genitori, Tecla ed Ezio che mi hanno permesso con tantissimi sacrifici di arrivare a conquistare tutti questi obiettivi, che sono un po’ anche loro. Anche al mio compagno, Luigi, fonte di grande ispirazione e supporto».

Poi una dedica ad altre «due donne molto importanti nella mia vita, mia nonna Cleofe e mia zia Amneris, per le quali spero che questa dedica gli strappi un sorriso in questi giorni difficili».

Un mondo quello delle Stem in cui «noi donne siamo ancora delle mosche bianche e dove la parità di genere è lontanissima numericamente parlando. Essere una donna Stem è complicato, alcune volte anche un po’ faticoso. Non sempre gli altri considerano la tua opinione al pari di quella di un tuo collega maschio - racconta -. Ma credo che piano piano le cose stiano veramente cambiando. Ci vuole coraggio ad essere donne in un mondo di soli uomini e spero che tante bambine e ragazze trovino il coraggio di darsi a questa carriera, soppiantando un po’ di luoghi comuni».
Personalmente, Alexia non crede «che le donne debbano saper fare meglio degli uomini o dimostrarsi costantemente più brave in una battaglia logorante, più che altro dovrebbero collaborare per dare origine a delle idee migliori, più inclusive».

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