Morbegno: presidi e astensioni alla Riello

Proclamata un’ora di sciopero quotidiano fino a venerdì quando l’astensione dal lavoro si protrarrà per l’intera giornata

Alla Riello di Morbegno presidi e mini astensioni dal lavoro alla vigilia dello sciopero di venerdì. Occhi puntati sul polo produttivo della Bassa Valle dove da ieri, e fino a domani, i lavoratori hanno deciso di proclamare un’ora di sciopero quotidiano con picchetto fuori dallo stabilimento dalle 11,30 alle 12,30 e dove invece venerdì l’astensione dal lavoro si protrarrà per l’intera giornata con un presidio ai cancelli dalle 10 alle 13.

Uno sciopero che i lavoratori, 61 in tutto di cui 10 impiegati e 51 operai, sperano essere “partecipato”. Insieme alla comunicazione dello stato di agitazione, già la scorsa settimana, i dipendenti e i loro rappresentanti sindacali avevano invitato “i vari siti della società, le istituzioni, l’intera popolazione del territorio coinvolto e delle zone limitrofe, a partecipare in difesa dell’occupazione”.

La situazione è grave. L’azienda, dal 2020 controllata dalla multinazionale Carrier corporation, ha previsto la dismissione della gran parte della produzione entro l’estate con lo spostamento negli altri stabilimenti del gruppo e l’esternalizzazione della parte relativa ai ricambi, avviando la procedura di dismissione al Mise. Ministero dal quale, per il momento, non è arrivata ancora alcuna convocazione.

Qualcosa invece si muove a livello politico-istituzionale locale. I rappresentanti sindacali della Fiom Cgil e della Fim Cisl, insieme alle rsu, sono stati contattati per partecipare a due momenti di confronto sulla crisi del polo morbegnese: il primo, per il quale si sta verificando la possibile data, in Regione nella IV Commissione Attività produttive attivato dalla richiesta avanzata nei giorni scorsi dal capogruppo regionale dem Pierfrancesco Majorino; il secondo in Provincia dove i sindacati erano già stati ricevuti dal presidente Davide Menegola, all’indomani delle comunicazioni aziendali.

Restano da capire quali siano i margini di trattativa e le possibilità. Se non si possa ipotizzare un avvicendamento all’interno del complesso industriale. Ma sarà possibile farlo soltanto a Roma, al ministero dove l’azienda ha già nominato un suo advisor.

© RIPRODUZIONE RISERVATA