Festival Beerben, arrivano in 3600
«Che successo»

Berbenno Il presidente di Beertellina entusiasta «Una serata pazzesca, c’era davvero tanta gente» Soddisfatti produttori, code per sciatt e pizzoccheri

«Una serata incredibile, pazzesca».

Basterebbe l’entusiasmo nelle parole di Simone Bracchi, il presidente di Beertellina, l’associazione culturale che raggruppa i produttori di birra artigianale della provincia di Sondrio e anima del craft beer festival Beerben, all’indomani della prima delle due giornate (l’altra è stata ieri sera) dell’evento che si snoda lungo i vicoli, le corti e le piazze di Berbenno per spiegare il successo dell’iniziativa tornata dopo due anni di stop a causa della pandemia, ma a suffragare la soddisfazione ci sono anche i numeri.

I numeri

Quelli dei bicchieri venduti (sul posto o in pre vendita nei supermercati che hanno aderito all’iniziativa) che si attestano intorno a 1.200 venerdì e delle stime delle persone presenti: tra le 3.000 e le 3.600 (calcolate prudenzialmente in circa tre per ciascuna taschina), ma anche, a voler raccontare della fatica dell’organizzazione, i 37.246 passi fatti dal presidente di Beertellina nella sola giornata di venerdì.

Un andirivieni tra uno stand e l’altro ampiamente ripagato. «E’ stata davvero una serata pazzesca - dice Bracchi -. Abbiamo fatto meglio dei sabati delle passate edizioni nella sola serata di venerdì. C’era davvero tanta gente. Ci sono stati momento in cui lungo le vie era tutto pieno».

Code davanti allo stand di Astel per assaporare i pizzoccheri, ma anche per assaggiare gli sciatt e i taroz con salsiccetta a chilometro zero del goliardico gruppo di volontari di Pedemonte, gli Amici della patata. Presi d’assalto gli spazi dedicati ai bambini tra giocoleria e trucchi, in tanti, tantissimi ad ascoltare la musica acida degli Ac/Dc in piazza del municipio, ma anche in piazza Garibaldi dove i toni erano più “acustici” e nella corte Marchionni dove protagonista è stato il jazz si sono soffermate numerose persone. Una serata favorita anche dal cielo che a dispetto di qualche minaccia è rimasto asciutto.

Naturalmente soddisfatti gli otto birrifici locali presenti (1212 birra artigianale di Aprica; Bira Dal Crot di Chiavenna; Legnone di Dubino; Pintalpina di Chiuro; Revertis di Caiolo; Birrificio valtellinese di Berbenno; Kanuf Valtellina di Chiuro; Mieleria Moltoni di Villa di Tirano), ma anche MelaGodo di Grosotto che per la prima volta ha portato il sidro locale, nella doppia versione extra dry e brut, con degustazione proprio di fronte all’idromele della Mieleria Moltoni e gli stand dello street food (Amici della patata, B.Love, Astel, Azienda agricola Vita nova, Bùtega Valtellina, Operazione Mato Grosso, pasticceria Marì e Yugen).

Attesa di due anni

«Molti street fooder hanno finito i prodotti (tra questi, ad esempio, le tortine alla mela della pasticceria Marì, nda) - ricordava ieri Bracchi -, mentre di birra, grazie alla maggiore esperienza dei nostri birrai, ce n’è sempre stata e ce n’è ancora a fiumi».

Ampiamente ripagate dunque le aspettative della vigilia, così come la lunga attesa di questi due anni per un evento che ha rimarcato la voglia di stare insieme, all’aperto degustando birra artigianale e cibo di qualità, con buona musica e intrattenimento anche per i più piccoli.

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