Opere olimpiche sulla SS 38, il Pd chiede un tavolo di confronto in Regione

I consiglieri dem hanno presentato un’interrogazione al Pirellone

Le due opere infrastrutturali previste sulla tratta SS 38 in località Sassella e Trippi , in previsione delle Olimpiadi 2026, sono al centro del dibattito politico regionale e locale.

Il nodo dei due raccordi arriva infatti in Regione Lombardia tramite un’interrogazione scritta a firma dei consiglieri regionali del Pd Gian Mario Fragomeli, Gigi Ponti e Simone Negri. Obiettivo, chiedere alla Giunta se intenda proseguire la progettualità nonostante le istanze del territorio e soprattutto a fronte delle criticità finora emerse.

Spiega Fragomeli: «L’intento sarebbe quello di fluidificare la viabilità, ma in entrambi i casi il problema non viene risolto e anzi, rischierà di causare ulteriori disagi: lo svincolo della Sassella, ad esempio, oltre ad impattare sull’ambientale sposterebbe il traffico solo qualche km in più in là. Il cavalcavia del Trippi, invece, oltre ad essere inefficace sulla fluidità del traffico, rappresenterà un potenziale pericolo per gli automobilisti stessi, vista la mancanza di una corsia di accelerazione».

In tal senso diversi esponenti del territorio hanno paventato la possibilità di ricorrere ad un progetto alternativo, maggiormente sostenibile sotto il profilo ambientale e paesaggistico.

Il consigliere regionale Simone Negri ha puntualizzato asserendo come «le Olimpiadi devono essere un’occasione di crescita sostenibile, proprio per questo ogni opera infrastrutturale deve integrarsi al meglio in un territorio che va preservato e tutelato, sia da un punto di vista paesaggistico che naturalistico ed ambientale».

A esprimere il suo parere contrario è anche il segretario provinciale del Pd Michele Iannotti, da cui l’istanza arriva: «I progetti che si intendono realizzare - spiega il segretario - non sono coerenti con il Piano Territoriale Regionale, con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della provincia di Sondrio e con il Piano di Governo del Territorio del comune di Montagna in Valtellina. Mi auguro che Regione possa fare un passo indietro prendendo in esame le proposte alternative che arrivano dal territorio, tra l’altro già inserite nei vari strumenti urbanistici».

Conclude Ponti: «Al netto delle criticità strutturali, il punto principale è che la data di fine lavori previste per queste opere andrà oltre i giochi olimpici stessi. Il che, così come sono stati attualmente progettati, rende l’ utilità di questi lavori ancora più dubbia. Evidentemente Regione dovrebbe aprire un tavolo di confronto con il territorio e con i principali stakeholders così da provare a superare le criticità di carattere funzionale, viabilistico, paesaggistico ed ambientale ad oggi esistenti».

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