Nibionno, record di multe: 665mila euro di sanzioni nel 2023 grazie a un’autovelox

Dopo il recente pronunciamento della Corte di Cassazione si torna a parlare di multe. Nella fattispecie, è stato stabilito dalla sentenza 10505 che le multe per eccesso di velocità elevate con autovelox, che non riportino i riferimenti sia dell’approvazione sia dell’omologazione ministeriale, possono essere impugnate per annullamento. Per la prima volta è stata di fatto chiarita la distinzione tra i due procedimenti amministrativi, sottolineando come entrambi siano indispensabili per l’utilizzo secondo legge dei rilevatori di velocità.

Nel lecchese, ormai da diversi anni, un Comune da record in termini di multe è quello di Nibionno, che vanta risultati davvero sorprendenti. Basti pensare che nella previsione di bilancio per il 2024 Nibionno ha inserito una somma totale di 490.400 euro di entrate per sanzioni derivanti dall’articolo 142 del Codice della Strada, di cui 300.400 euro da sanzioni a privati e 190.000 euro da sanzioni a imprese. In base a una recente analisi realizzata da Facile.it sui dati del SIOPE, il Sistema Informativo delle Operazioni degli Enti Pubblici, complessivamente, nel 2023 tutti i Comuni italiani hanno incassato più di 1,5 miliardi di euro provenienti da multe stradali.

Dai dati del SIOPE nel 2023 Nibionno ha entrate totali derivanti dall’attivita’ di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti pari a 664.892,51 euro, di cui 432.916,37 da famiglie e 231.976,14 da imprese. Analizzando il valore pro capite, calcolato come rapporto tra i proventi e il numero di abitanti residenti, al primo posto in Italia si trova Firenze, con una multa pro capite pari a 198 euro.

La multa pro capite a Nibionno è invece di circa 180 euro, basandosi sui dati di SIOPE degli incassi, e intorno ai 130 euro se guardiamo la previsione di bilancio. Cifre alte e paragonabili a quelle di capoluoghi di provincia italiani e non di piccoli Comuni con meno di 4.000 abitanti come Nibionno. La questione dell’autovelox posizionato lungo la Superstrada 36 a Nibionno va ormai avanti da oltre 20 anni. I sindaci che si sono succeduti alla guida del piccolo Comune brianzolo rimarcano da sempre che il fine è quello di garantire la sicurezza dei cittadini. Il tutto in piena trasparenza, con l’autovelox che viene segnalato come prevede la normativa e che è autorizzato dagli organi competenti.

Chi viene pizzicato oltre il limite di 90 chilometri orari, viene multato con una sanzione che ammonta in media a 145 euro, oltre all’eventuale decurtazione di punti che va in base alla velocità secondo l’articolo 142 del Codice della Strada. Tutte le entrate derivanti dalle multe vengono obbligatoriamente utilizzate dal Comune per progetti legati alla sicurezza e alla manutenzione stradale. Il record delle previsioni di entrata si riscontrò nel 2011 con una cifra superiore agli 800.000 euro. Proprio nel 2011 l’ex vicesindaco e assessore al Bilancio, Sergio Tiziano Pini, decise di uscire dall’allora amministrazione di centrosinistra alla vigilia delle elezioni, attaccando l’operato del Comune, tra le altre cose, proprio sull’utilizzo dell’autovelox. Interpellata dopo la sentenza della Cassazione per capire se ci fossero delle ripercussioni sull’autovelox utilizzato a Nibionno, il sindaco Laura Di Terlizzi si è limitata a dichiarare: «È sempre stato così, noi abbiamo tutto in regola».

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