Ospedale Mandic di Merate: altri tagli all’orizzonte

La chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia è ancora fresca ed ecco che un nuovo problema appare all’orizzonte per l’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate.

Tra luglio e agosto, tre dei dodici tecnici di laboratorio insieme servizio se ne andranno. Lasceranno l’incarico, che impone notti e turni festivi per passare nel settore privato dove, pur a parità di stipendio, l’organizzazione del lavoro pone meno vincoli. Di conseguenza, se non si dovesse riuscire a tamponare assumendo altrettanti dipendenti, il servizio di radiologia non potrebbe più essere garantito h24. Questo comporterebbe necessariamente la chiusura notturna del pronto soccorso, non essendo più possibile garantire l’esecuzione di esami radiologici in urgenza.

A dipingere con estrema franchezza questo ipotetico scenario ai sindaci, nel corso di un incontro, il direttore generale dell’Asst Marco Trivelli.

Tuttavia, per evitare che si arrivi a quel punto, a Lecco si sono già mossi. «Stiamo portando avanti due azioni per evitare che questo avvenga - spiega il dg.- La prima è quella del concorso, con cui contiamo di reperire dieci tecnici, per Merate ma anche per Lecco. Con questi, speriamo di sostituire tutti quelli che se ne andranno dal Mandic tra luglio e agosto. Quindi stiamo stipulando convenzioni con altri ospedali in modo da coprire i turni con il loro personale. Con l’apporto di quello proveniente da Cinisello e da Monza, dovremmo metterci al riparo da rischi».

Pur lavorando per non correre questo pericolo, Trivelli ammette che il «rischio prospettico c’è» e che «è chiaro che se andassero via tre tecnici e non fossero sostituiti, sarebbe difficile mantenere il servizio radiologia h24 e, senza di esso, il pronto soccorso». Rispetto al reparto di emergenza e urgenza, comunque, precisa che «fino al prossimo anno è sicuramente garantito».

Oltre, almeno per ora, il direttore preferisce non guardare dovendo fare i conti con carenze e difficoltà che spesso superano l’ambito locale e riguardano quello regionale se non addirittura nazionale. Oltre alle ombre, che spaventano i sindaci, Trivelli ha evidenziato come dal suo arrivo a novembre ad oggi al Mandic ci sono state anche delle luci.

«Per esempio - sottolinea - l’attività chirurgica è cresciuta del 23% sull’anno precedente. Questo si traduce in più interventi e attività. Ci sono stati sviluppi positivi su ambulatori, come quello sullo scompenso cardiaco o quello sulla sla. Per la medicina abbiamo aperto un concorso per assumere geriatri in modo da potenziare la gestione del paziente. Stiamo portando avanti tutti i progetti del percorso bambino avviati in seguito alla chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia. Infine, anche l’attività di chirurgia ginecologica sta crescendo». Insomma, conclude Trivelli, «sicuramente il Mandic ha alcune criticità, ma ci sono anche segnali positivi che fanno ben sperare».

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