«Tac coronarica? In Lombardia posso farla solo privatamente a 650 euro»

Il triatleta pescatese Mauro De Lorenzi deve fare l’esame per continuare la sua attività sportiva, ma nessuna struttura pubblica, legata al sistema sanitario regionale, ha trovato una data disponibile nei prossimi due anni

La Tac coronarica? In Lombardia non si può fare se è un esame “programmato”, ovvero non urgente.

La storia viene da Pescate, da Mauro De Lorenzi, titolare del negozio di Gps per attività sportiva “Il Delfino”. La sua passione è l’acqua, ma anche la corsa, anzi il Triathlon. A De Lorenzi serve però un certificato medico agonistico per poter fare Triathlon, altra sua grande passione. Eppure il medico sportivo, per rilasciare questo certificato di pratica sportiva agonistica, ha chiesto al nostro lettore un approfondimento: la Tac coronarica. Per fare le prossime gare il nostro lettore avrebbe, il condizionale oramai è d’obbligo, bisogno di una Tac coronarica appunto. Il primo problema riscontrato è stata la prescrizione, nel senso che ha scoperto che nei codici-esame a disposizione del medico, non ce n’è uno specifico per la Tac coronarica, ma solo il 87.41.1 che è quello della Tac toracica. Solo il quesito diagnostico permette un giusto inquadramento dell’esame da svolgere, ma ciò esclude la possibilità di prenotare online, personalmente. Bisogna passare da un operatore che capisca il problema e lo corregga in corso di prenotazione. Ma quello che non sembra potersi correggere, invece, è il tempo di attesa. Infinito. Anzi, indefinibile.

Nessuna struttura pubblica, legata al sistema sanitario regionale, in Lombardia, è riuscita a garantire al pescatese di poter fare questo esame. “Non ci sono date” è stata la risposta del cortesissimo operatore del call center regionale. Non è possibile, cioè, inserire la sua richiesta a sistema, tanto le liste d’attesa sono lunghe. Neanche fra due anni, anche perché così in là il sistema non va. Un paradosso. Naturalmente se De Lorenzi fosse disposto a pagare di tasca propria, magicamente la disponibilità salta fuori. Anzi avrebbe potuto fare la Tac richiesta anche ieri, all’Humanitas di Rozzano. Alla modica cifra di 650 euro. Tutto compreso. Ovvero compresa l’arrabbiatura. Perché è comprensibile dover pazientare mesi (anni, però, no), per un esame non urgente o per motivi non urgenti. Ma non è ammissibile non poterlo proprio fare. Se non pagando.

“Ho chiamato il numero verde regionale e a computer non è saltata fuori nessuna disponibilità e neanche la possibilità di darmi un appuntamento tra dodici-quindici-diciotto mesi – ammette sconsolato De Lorenzi - . Per dirla tutta, il paradosso è che se pago, invece, la Tac salta fuori subito. Il problema, poi, è aggravato dal fatto che il codice della ricetta 87.41.1 è relativo alla Tac toracica, con o senza contrasto, poi nel quesito diagnostico si deve indicare tac coronarica. Ma nei codici, però, non c’è Tac coronarica ma solo Tac toracica e così tentando di prendere un appuntamento online, mi sono trovato con una prenotazione fra tre settimane a Carate, ma che mi è stata cancellata perché quel codice va “spiegato”, e non lo si può fare online. Mi avrebbero fatto solo una Tac toracica, ma non coronarica, anche se è un po’ complicato da spiegare”.

Dunque De Lorenzi getta, per ora, la spugna: “Mi sono mosso contattando direttamente le strutture più grandi tra cui il Papa Giovanni di Bergamo, Casa Igea Milano, Humanitas Rozzano, Galeazzi Milano, ma ora passerò alle strutture più piccole. Altrimenti non farò più gare. Punto. Mi avrebbe fatto piacere gareggiare ma a fronte di 650 euro di spesa prevista, aspetterò e quando sarà il momento lo farò. Ovvio: voglio sapere cosa succede nel mio corpo, ma visto che non è urgente, attenderò tempi migliori”. Il vero problema è che non si sa se ci saranno mai disponibilità e non è dato sapere come fare a saperlo.

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