Lecco, slitta l’inizio del campionato. Data probabile il 4 settembre

Niente più 28 agosto per la partenza della serie C perché nel frattempo si dovrà dirimere il caso del Campobasso.

Inizio campionato rinviato? (Quasi) nessun dubbio. Se il Consiglio di Stato, chiamato a dirimere il caso-Campobasso - escluso dai ranghi federali per inadempienze, con decisione confermata dal Tar del Lazio -, non accorcerà i tempi della discussione sul ricorso presentato dai molisani (prevista il 25 agosto), il campionato di serie C non potrà iniziare nella data prevista: quella del 28 di questo mese.

La decisione cautelare del Consiglio di Stato di sospendere l’esclusione del Campobasso dal campionato ha così gettato scompiglio, portando al rinvio dei calendari a data da destinarsi. Troppo vicina all’avvio della stagione, il 25 agosto, la camera di consiglio fissata dal massimo organo della giustizia amministrativa per discutere la causa nel merito. Da qui, la richiesta della Figc di anticipare i tempi. Ma una prima risposta negativa è già arrivata e così - salvo colpi di scena - si va verso uno slittamento certo. Forse alla domenica successiva: quella del 4 settembre. Si vedrà.

Mal che vada sarà tempo in più (anche per il Lecco) per cercare di riempire quegli “slot” in rosa che ancora sono vuoti: urgono due attaccanti - ma probabilmente uno sarà Doudou Mangni - e almeno un mediano d’esperienza. Ma tempo in più anche per incrementare il numero di abbonamenti staccati dai propri tifosi. La stessa inizierà solo domani con prezzi salutati positivamente dai tifosi: 100 euro da spendere per vedere 19 gare del Lecco in C dalla Curva Nord (per un rateo di circa 5,25 euro-gara) e 140 per il settore dei Distinti (7,35 euro-gara), rappresentano davvero un buon viatico per staccare un discreto numero di tessere. Malgrado una campagna-acquisti per ora certamente priva di “squilli”.

L’obiettivo di via Don Pozzi è quello - realistico - di superare quota 500, dopo le ambizioni delle sorse stagioni, quando ci si avvicinò a quota 1000. Numeri comunque significativi per una terza serie, ma ben lontani - ad esempio - da quello che sta accadendo a Trieste.

A un passo dalla radiazione, infatti, l’Us Triestina (cui era deceduto a inizio estate il patron italo-australiano) è stata salvata in extremis, rilanciando le proprie ambizioni. E la risposta dei tifosi è stata entusiasmante con ben 1.617 tessere vendute in soli tre giorni. Poco meno, ad esempio, della Cremonese (in A) che ne ha vendute circa duemila e oltre la metà di quelli già venduti dal Monza di Berlusconi, per la prima volta in massima serie.

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