Il Rally Coppa Valtellina diventa internazionale

Alla serata del Panathlon primi incontri tra gli organizzatori sondriesi e il responsabile della Irc. Norcini: «Qui vedo tanta passione e attenzione al territorio: se entrate nel nostro circuito ci darete slancio»

Il rally Coppa Valtellina vuole vivere. L’ha detto nella serata dedicatagli dal Panathlon Club martedì 27 al ristorante Campelli.

Passato e presente hanno dialogato intorno a questa splendida realtà; Alessandro Villiger, Sandro Nava, Chicco Cotelli, Danilo Colombini, Andrea Perego, Luca Rossetti. Trame che si sono intrecciate nelle due vite parallele di Panathlon e Rally e che hanno esaltato il profondo rapporto esistente tra il Club e la manifestazione. Ma anche il futuro si prospetta interessante.

Danilo Colombini, il presidente della Promo Sport Racing, ha avuto dall’Aci Sondrio in gestione per tre anni il “Valtellina”. Contratto in scadenza ma che Aci Sondrio gli riaffiderebbe tout court visto il successo ottenuto dall’operato di Colombini e Psr.

«Il referto dell’osservatore Csai è stato “positivissimo” – ha annunciato Colombini - e il “Valtellina” può aumentare di livello, non certo però col solo impegno di una organizzazione dilettantistica, ma con qualcosa di più. C’è all’orizzonte anche un discorso Irc tutto da valutare». Alla serata Panathlon, infatti, è stato ospite anche Loriano Norcini, il patron dell’Irc (International Rally Cup), che ha auspicato di poter portare la Coppa Valtellina nel circuito: «Siamo abituati a proporre gare nelle quali il territorio deve essere il primo nostro obiettivo da rispettare e valorizzare. Qui, questa sera, ho visto tanta passione; vi invidio nel vedere tante persone (una fortuna) unite nel sostenere questa gara; in Italia è dote molto rara e vi faccio, veramente di cuore, i complimenti. Se entrate nel Circuito sono convinto che dareste un grande slancio all’Irc. Siamo passionali, si cerca di fare le cose bene». «Ne abbiamo parlato – ci ha confermato Colombini – vedremo gli sviluppi, anche con Aci che ora è Lecco e Sondrio, ma aspetto a parlarne».

La serata Panathlon è stata introdotta, con una appassionata “rivisitazione” di sessant’anni di storia, da parte di Giuliano Mevio che ha ricordato personaggi, date, sforzi. «Nel 1954 la Coppa è iniziata, nel ’55 Alessandro Villiger vinse con la Fiat 500 e si ripetè nel ’65 con la Abarth 850». Villiger, classe 1926, al Campelli martedì, ci ha detto: «il rally è evoluto tantissimo; ai nostri tempi le strade erano tutte in terra, le protezioni praticamente inesistenti, dovevi avere un “gran pelo” sullo stomaco, però era divertente. Era regolarità allora, in realtà velocità camuffate, tutti amicissimi che si aiutavano. Poi sono arrivati i soldi… e allora la fraternità è un po’ cambiata; comunque sono stati anni meravigliosi. Mia moglie, navigatrice non mi ha mai detto “frena”, ma sempre “tira, tira”. Ogni tanto mi dico “quasi quasi…”, poi devo ammettere che non ho più i riflessi di allora e non cedo alla tentazione».

Sono stati 34 i conduttori che hanno vinto nel corso degli anni, «Stagni e Perego sei volte – ha ricordato Giuliano Mevio – Gianesini 3, Attilio Ramponi 3, altri ancora» ricordando presenti e “scomparsi”, tracciati delle ps, organizzatori e rimarcando il forte rapporto che c’è sempre stato tra Panathlon e Coppa fin da subito, con tanti piloti panathleti e anche presidenti Panathlon. Sandro Nava, uno di loro, ha ricordato che la Coppa è diventata formula rally nel settembre 75, ha ricordato il fascino delle “notturne” e ha pure ricordato una «Nsu Prinz sul tracciato a Monastero, “la va ’ngiù” gracchiava la radio, ma per capire che andava verso Morbegno, ce n’è voluta! La Coppa merita – ha esortato – andiamo avanti». Chicco Cotelli, Andrea Perego, Mirko Franzi, Giulia Belfiore, Luca Rossetti: solo alcuni dei protagonisti dell’iceberg Panathlon-Coppa di martedì 27.

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