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Lunedì 10 Ottobre 2011
Scola comincia da Lecco
il viaggio nella Diocesi
L'arcivescovo incontrerà mercoledì i nostri sacerdoti, diaconi, consacrati, fedeli e operatori pastorali
LECCO - Dopo l'ingresso solenne del 25 settembre, continua la visita del Cardinale Angelo Scola nella sua Diocesi che lo porterà a Lecco mercoledì 12 ottobre. Il viaggio nelle sette zone pastorali avrà infatti inizio dalla nostra città, in cui il Cardinale si propone di incontrare sacerdoti, diaconi, consacrati, fedeli e operatori pastorali.
La visita avrà inizio alle ore 10 con il saluto del vicario episcopale monsignor Bruno Molinari, alla presenza dei diaconi e dei presbiteri, segue il dialogo con l'arcivescovo nella Villa Sant'Antonio Zaccaria a Eupilio. Alle 15.30 il cardinale visiterà la Casa del Pime a Rancio, mentre per le 17 sono in programma i vesperi con le consacrate e i consacrati. Alle 18 nella Basilica di San Nicolò a Lecco verrà celebrata l'Eucarestia. Per le 21.00 è previsto l'incontro con gli operatori pastorali delle parrocchie e le comunità pastorali, con il saluto del vicario episcopale e il dialogo con l'arcivescovo al Cenacolo Francescano di piazza Cappuccini.
Già dall'incontro di giovedì scorso, “L'arcivescovo ascolta le realtà sociali”, è emersa l'apertura della Diocesi ad un ascolto e un dialogo con le parti politiche e con gli esponenti istituzionali, in un momento notoriamente difficile. Il cardinale ha sottolineato l'importanza di un cammino e un impegno comune: "La Lombardia deve tirar fuori tutte le sue risorse, non deve lasciarne più nessuna implicita, per dare un contributo unico e originale alla famiglia umana". Nei confronti della politica l'arcivescovo ha già chiarito la sua posizione sottolineando che "la Chiesa non può mettersi al posto dello stato. La ragion d'essere della Chiesa è fondamentalmente una sola: lasciar trasparire sul suo volto la bellezza di Cristo, luce delle genti". Lo stile del suo episcopato sarà sempre "legato alla proposizione del volto positivo dell'umano"- sostiene Scola -"I politici devono essere capaci di farsi carico del volto di ciascuno dei cittadini amministrati e tentare soluzioni pratiche comuni".
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