Sciopero alla Drive Technology
Incontro in Comune sul lavoro

la crisi colpisce i posti di lavoro. Otto ore di sciopero oggi alla Drive Tecnology per chiedere continuità e garanzia dell'occupazione, in un'azienda fortemente colpita dalla crisi e che, negli ultimi anni, ha ridimensionato il suo pacchetto ordini, intaccando la produttività.

Morbegno - Otto ore di sciopero oggi alla Drive Tecnology per chiedere continuità e garanzia dei posti di lavoro, in un'azienda fortemente colpita dalla crisi e che, negli ultimi anni, ha ridimensionato il suo pacchetto ordini, intaccando la produttività.

Una brusca battuta d'arresto che ha incrementato il debito e accompagnato l'azienda verso una non facile crisi di liquidità. Da qui i provvedimenti presi a fine 2012, come la rateizzazione delle tredicesime in sei mesi, mentre il pagamento degli stipendi da tempo avviene con ritardi di settimane. L'azienda ha comunicato che le retribuzioni di dicembre saranno saldate entro il 25 gennaio. Prima di Natale, vertici e sindacati avevano firmato l'accordo per la cassa integrazione ordinaria.

Una garanzia, quella di poter accedere agli ammortizzatori sociali, chiesta a gran voce dalla Fiom-Cigl e dalla Fim-Cisl di Sondrio, che oggi, con i propri rappresentanti, si siederanno al tavolo istituzionale, sollecitato a dicemnbre dai lavoratori e le due sigle sindacali. L'incontro è fissato per le 11 presso la sala giunta del Comune di Morbegno.

Ci saranno i vertici della Drive, i sindaci di Morbegno Alba Rapella e di Talamona Italo Riva che, fin dall'inizio della vertenza avevano dato la loro disponibilità a fare da mediatori e garanti e i segretari della Fiom-Cigl Giuseppe Barbusca e della Fim-Cisl Davide Fumagalli, oltre ai delegati delle Rsu.

Fuori dal municipio, in piazzetta San Pietro i lavoratori organizzeranno un presidio con le bandiere e gli striscioni, per dare ulteriore visibilità e forza all'azione di protesta che arriva in una fase congiunturale ancora negativa per il settore di riferimento della Drive Tecnology, quello delle schede elettroniche per l'automazione industriale, il condizionamento e riscaldamento, le energie alternative e l'automotive . «Il loro è un mercato problematico, concorrenziale - dice il segretario della Fim, Davide Fumagalli - l'azienda ha perso circa il 30% di produttività, ma ciò che ci preme, pur riconoscendo le difficoltà del momento, è che si lavori per riuscire a portare a casa un business plan più a ampio e che questo possa favorire un rientro progressivo del debito, senza mettere a rischio l'occupazione, che, ci auguriamo, possa essere mantenuta sui livelli attuali». Concetti che saranno ribaditi anche dalla Fiom tramite il suo segretario provinciale Barbusca: «Chiederemo il piano industriale e le iniziative che l'azienda intende portare avanti per abbattere il debito e garantire continuità occupazionale al sito morbegnese che, al pari di altre realtà sta subendo in pieno gli effetti della crisi economica». Nello stabilimento, dove la maggior parte del personale è rappresentato da manodopera femminile, la preoccupazione è tanta. Fino a Natale, il calo del lavoro era stato compensato con i permessi e le ferie, mentre questa settimana si lavora quasi a pieno regime (in cassa su circa un centinaio di lavoratori ci sono soltanto 8 unità di personale) grazie allo sblocco di una commessa sottoscritta con Honeywell, la multinazionale dalla quale nel 2009, era stato rilevato il ramo d'azienda morbegnese.

«L'accordo sulla cassa era doveroso - conclude Fumagalli - ma ci aspettiamo che l'azienda ricorra agli ammortizzatori sociali solo per motivi legati alla crisi e non per altre scelte che potrebbero mettere a rischio la sopravvivenza del sito valtellinese».

Stabilimento legato a doppio filo alla multinazionale Honeywell»

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