Sanità, Garbelli lascia
la direzione dell'Asl Sondrio

Resterà alla guida dell'Asl di Sondrio fino al 28 febbraio, poi, Claudio Garbelli, milanese, in Valtellina dal primo settembre dello scorso anno, lascerà l'incarico per altra destinazione. Il manager della sanità lombarda, infatti, è stato chiamato dall'attuale presidente della Fondazione Maugeri di Pavia a ricoprire l'incarico di direttore sanitario aziendale

Sondrio - Resterà alla guida dell'Asl di Sondrio fino al 28 febbraio, poi, Claudio Garbelli, milanese, in Valtellina dal primo settembre dello scorso anno, lascerà l'incarico per altra destinazione.

«Mi avvicino semplicemente a casa - dice Garbelli, che ogni giorno raggiunge la Valtellina in treno da Milano - perché ho ricevuto un'offerta molto interessante, per cui preferisco non rinunciarvi».

Il manager della sanità lombarda, infatti, è stato chiamato dall'attuale presidente della Fondazione Maugeri di Pavia a ricoprire l'incarico di direttore sanitario aziendale della struttura per cui, lui, medico di formazione, non ci ha pensato due volte. «Capisce che, per me, che vivo in zona Porta Ticinese, si tratta di imboccare la strada per Pavia e, in mezz'ora, sono a destinazione - precisa -. Anche perché viaggio verso i 61 anni per cui, anche se sto bene, andata e ritorno tutti i giorni da Milano, mi pesa un po'. In questo senso ho potuto proprio toccare con mano il disagio che patite voi che siete così distanti da Milano».

In una parola, quindi, Garbelli si avvicina a casa, alla sua famiglia, moglie e figlia di 28 anni, e a quello che è stato, per anni, il suo luogo di lavoro. «A Pavia ho operato dal 1998 al 2007 - precisa - in quanto, già allora, ricoprivo il ruolo di direttore sanitario dell'Istituto scientifico della Fondazione Maugeri. E, dal 2007 ad oggi, ho preso aspettativa dal Maugeri per ricoprire gli incarichi di direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Melegnano, per tre anni, dell'Asl di Lodi, per un anno e mezzo, e, ora, di Sondrio, dal settembre scorso. Il mio, quindi, è un po' un gradito ritorno alle origini». Non una fuga, quindi, da Sondrio dove «anzi, - dice Garbelli - mi sono trovato molto bene ed ho potuto lavorare in modo positivo e sereno sia dentro l'Asl sia al di fuori, a contatto col territorio e con le sue istituzioni. Anche se questa è pur sempre una realtà complessa dove il numero contenuto di abitanti fa il paio con una notevole estensione territoriale. Credo proprio che questa realtà, quindi, necessiti di un sistema sanitario non necessariamente analogo a quello metropolitano e, da questo punto di vista, può essere interessante il confronto con realtà di montagna analoghe come Trento, Bolzano, il cuneese, la Val d'Ossola. So che la Camera di Commercio di Sondrio ha già avviato un confronto di questo tipo su temi economici e mi sembra il solco su cui dovrebbe indirizzarsi anche la materia sanitaria».

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