Lecco, Riello scrive ai dipendenti
Ma nessuna rassicurazione

Dopo i 178 esuberi allo stabilimento di Morbegno, il presidente in una lettera parla della crisi e del rilancio, senza accenni al futuro delle altre unità produttive. Si teme in un taglio complessivo di 300 lavoratori. Venerdì un incontro in Confindustria

LECCO - Ettore Riello scrive una lettera ai dipendenti spiegando il perché dei tagli a Morbegno, parlando di un generico piano industriale di abbattimento dei costi, ma nelle sue parole non c'è alcuna assicurazione per la continuità aziendale di Lecco e Legnago.
Nonostante le intenzioni di rilancio non c'è alcuna rassicurazione e le voci di altri tagli si fanno insistenti.
In base alle indiscrezioni, il nuovo piano industriale dovrebbe comportare un taglio complessivo di 300 lavoratori, di cui una cinquantina su Lecco e altri a Legnago. E proprio di queste voci i sindacalisti chiederanno conto venerdì mattina, nell'incontro in Confindustria al quale dovrebbe partecipare un manager proveniente dall'headquarter di Legnago.
Numerosi i punti da chiarire: dal futuro dei 35 lecchesi che stavano lavorando a Morbegno, al futuro dei 50 impiegati della sede di Lecco che lavoravano per la produzione dello stabilimento valtellinese, al futuro dei 54 ex dipendenti della Riello che avevano perso il lavoro nel giugno 2008 e che ancora stavano utilizzando una procedura di cassa integrazione in deroga e che potrebbero ritrovarsi senza ammortizzatore sociale. Inoltre i sindacati chiederanno conto anche della richiesta da parte dell'azienda di sgombrare il capannone di via Risorgimento con urgenza, entro fine mese.

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