Lecco. una moschea in città
la Lega nord dice no

Dopo la chiusura dell'Officina della Musica la comunità musulmana ha chiesto al sindaco di poter pregare in un magazzino acquistatio in via Ca' Bagaglio che però non è a norma 

LECCO - Orfana dell'Officina della Musica la comunità musulmana ha individuato un nuovo luogo per la preghiera del lunedì ma stavolta la Lega nord si mette di traverso: niente moschee in città.
Nei mesi scorsi il centro culturale Assalam ha acquistato un locale, un magazzino di circa 200 metri quadrati in via Ca' Bagaglio al civico 1, da adibire a centro culturale per le attività ricreative e anche di solidarietà. Tra le proposte anche quella di adibire il locale a centro di raccolta di cibo e indumenti, da inviare poi alle famiglie rimaste in Africa. Gli eventi però hanno fatto cambiare i progetti all'associazione. Con la chiusura inaspettata dell'Officina i musulmani, circa 250 persone, si sono trovati senza un luogo dove andare a pregare e così hanno chiesto aiuto al Comune.  E non trovando una risposta immediata il portavoce dell'associazione ha chiesto al sindaco di cambiare la destinazione d'uso dell'immobile per consentire la preghiera  in via Ca' Bagaglio. Richiesta che però è stata negata.
«I luoghi di culto hanno delle norme di sicurezza particolari che questo magazzino non ha - commenta il primo cittadino - il nostro impegno è certamente quello di non lasciarli soli ma è anche altrettanto chiaro che il Comune non può destinare uno spazio pubblico a questo scopo>. E la Lega nord si scatena: <Siamo una città cristiana e così dobbiamo restare, - dice il segretario Luciano mario Colombo -  queste persone a casa loro perseguitano chi non ha una fede come la loro e non vedo perché al contrario noi dovremmo  permettere che professino liberamente il loro culto in città>.

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