Lecco bravo e cinico
La salvezza è possibile

A Santarcangelo la partita peggiore della conduzione di Modica è anche quella che porta i tre punti più importanti. Sei punti dai play-out e otto dalla salvezza. Il miracolo ora assume i contorni dell'impresa. Incredibile dopo una partita del genere.

LECCO - La partita peggiore della conduzione di Modica è anche quella che porta i tre punti più importanti. Sei punti dai play-out e otto dalla salvezza. Il miracolo ora assume i contorni dell'impresa. Incredibile dopo una partita del genere.

La mossa tattica azzeccata da Modica, però, è un capolavoro: fuori Galli, a sorpresa (era tra i migliori) e non Rebecchi, apparso a tutti sotto tono. Dentro Fabbro (e questo era atteso). Alla fine Rebecchi servirà l'assist dell'1 a 2 a Fabbro e soprattutto terrà la mediana bluceleste con un piglio che, nel primo tempo, il Lecco non aveva. Se la mossa di Modica è stata azzeccata, il primo tempo del suo Lecco però, è stato da dimenticare. Molle, quasi amorfo. Ma sempre sul pezzo, nonostante tutto. Se è vero che il Santarcangelo avrebbe meritato anche il 2 a 0 nel primo tempo, il Lecco ha avuto però il merito di non disunirsi e di crederci anche quando il più ottimista tra i tifosi era ormai convinto di tornare a casa scornato. Così l'ingresso di Fabbro e la legge del calcio hanno fatto il miracolo: gol sbagliato dal Santarcangelo e pareggio del bomber friulano, in versione Super Pippo.

Il raddoppio è il vero capolavoro: dopo il pari il Lecco è un'altra squadra ed è una squadra soprattutto spietata. Il Santarcangelo non lo è stato e la legge del calcio lo ha punito. Semplice? Non proprio. In mezzo infatti c'è il mare di emozioni che il centinaio di tifosi (una quarantina sul pullman offerto dalla società), e tutta la panchina bluceleste, hanno vissuto fino al 50' della ripresa.

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Eco di Bergamo La vittoria del Lecco