Galbiate: come un neonato
la Comunità pastorale

Il parroco ai fedeli: <Si tratta una realtà che dobbiamo concorrere a costruire positivamente, se non vogliamo subirne le conseguenze negative. Come un bambino appena nato richiede, specialmente in questa sua prima fase, tanta attenzione e premurosa cura da parte di tutti>

GALBIATE «Inaugurata ufficialmente, ormai la "Comunità pastorale Santa Maria di Monte Barro" è una realtà: una realtà che ci riguarda, volente o no»: il parroco, don Enrico Panzeri, scrive ai fedeli.

«La comunità è una realtà che dobbiamo concorrere a costruire positivamente, se non vogliamo subirne le conseguenze negative. Come un bambino appena nato la comunità pastorale richiede, specialmente in questa sua prima fase, tanta attenzione e premurosa cura da parte di tutti. Normalmente, di fronte ad un bambino appena nato c'è accoglienza, simpatia, tenero affetto (e non solo da parte dei genitori e dei congiunti, ma anche da parte di chi si trova davanti il bebè)».

Il primo atteggiamento che mi sembra di poter proporre a tutti di fronte alla neonata comunità pastorale è proprio di questo tipo: accoglienza, simpatia e, se non proprio tenero affetto, almeno sereno interessamento».

Con la consueta verve, il parroco incalza: «Se non coltiviamo questa attenzione, ci lasceremo prendere la mano dalla forza dell'abitudine e finiremo purtroppo per rapportarci alla comunità in modo scorretto».

L'appello del parroco alla partecipazione alla nuova realtà, su "La Provincia di Lecco" in edicola venerdì 28 ottobre.

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