premettendo che l'assistenza sanitaria, infermieristica, ausiliaria, durante il ricovero di mia madre (89 anni) nel reparto di Medicina Soap H Lecco è stata più che buona, vorrei togliermi più che "un sassolino", "un macigno" dalla scarpa.
Considerando anche gli ultimi sviluppi, pur con beneficio del dubbio, proprio non ho digerito, ma ancora più ritengo offensivo (il pensiero era peggiore, ma tanto non lo avreste pubblicato), leggere nella lettera di dimissioni il costo complessivo del ricovero:
- mia madre ha lavorato dai 13 ai 65 anni, pagando, strapagando con tanto di interessi una eventuale assistenza ospedaliera (così come molti altri lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati);
- in ospedale si viene ricoverati su indicazione medica (in caso contrario si consiglia vacanza a Zanzibar previo regolare pagamento viaggio e tassa soggiorno);
- purtroppo per determinati esami l'attesa si può protrarre oltre il giorno (non è certo colpa del ricoverato: vuole solo tornarsene a casa!!);
- visto che per quanto sopra, si parla di delibera regionale sulla trasparenza (altra scusa no, eh!!!) a firma del responsabile della sanità, vorrei conoscere per trasparenza, la spesa mensile (capi, dipendenti, sprechi, etc...) del "Pirellone".
Spero che nessun altra rRgione prenda ad esempio "certa sanità lombarda che pretende di fare "da maestrina", che si ritiene al top, ma in realtà è caduta molto in basso (l'ammalato vuole solo essere curato, eventuale gestione amministrativa spetta esclusivamente a chi di competenza).
Rita Ripamonti
Lecco
Gentile signora Rita,
il suo sfogo è sacrosanto. Non so chi abbia avuto la bella pensata al vertice della Regione, ma l'effetto è a dir poco fastidioso. E' un trattamento da sudditi, non da cittadini di quella che si vanta di essere - giustamente, per tanti aspetti - una delle Regioni traino dell'Europa. Questi signori dovrebbero ricordarsi ogni mattina di essere nostri dipendenti. Che manteniamo con le tasse trattenute in busta paga.
Vittorio Colombo
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