Disegno di legge per Eluana
Scontro governo-Quirinale

Il provvedimento andrà al Senato forse lunedì: il presidente della Repubblica non aveva firmato il decreto voluto dal governo. Beppino: <Un tormento senza fine>

LECCO- Giornata piena di colpi di scena sul caso di Eluana Englaro, la lecchese in stato vegetativo permanente da 17 anni, attualmente alla casa di riposo La Quiete di Udine. Il governo ha approvato il disegno di legge che obbliga alimentazione e idratazione per soggetti non autosufficienti. Il testo ricalca le linee del decreto approvato venerdì mattina ma su cui il presidente Napolitano non ha apposto la firma. Il ddl è stato immediatamente inviato al Senato e Berlusconi non esclude che il via libera possa arrivare a breve: «Il governo - ha spiegato Berlusconi - ha rivolto un accorato appello al presidente del Senato per una immediata convocazione del Senato in seduta straordinaria. Credo che convocherà subito una riunione dei gruppi e poi i gruppi decideranno quando potersi riunire. Se ci sarà la volontà di fare presto, noi crediamo ci possa essere una risposta da parte del Parlamento in pochissimo tempo. Potrebbe non essere troppo tardi per Eluana».

La vicenda di Eluana Englaro, dopo l'avvio della procedura di graduale abbandono delle terapie nella clinica La Quiete di Udine, ha assunto il risvolto di un gravissimo scontro istituzionale dopo che il presidente Napolitano si è rifiutato di firmare il decreto legge del governo. Soddisfazione dal Vaticano mentre piovono critiche dall'opposizione: per il leader del Pd Veltroni Silvio Berlusconi vuole «un incidente istituzionale» e si è macchiato di «un comportamento totalmente irresponsabile».

E mentre i legali della famiglia Englaro hanno assicurato che si andrà avanti con la procedura, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha inviato gli ispettori a Udine. Beppino Englaro, il padre di Eluana, rilascia un unico commento: «Sono sconvolto, è un tormento senza fine, non riesco neppure a pensare e riflettere e preferisco continuare a restare nel silenzio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA