Costa Masnaga: Rsi
La fabbrica si svuota

Un pezzo dopo l'altro la Rsi di Costa Masnaga va in vendita. Si è conclusa la seconda asta battuta da Equitalia per recuperare il milione di euro che la società deve all'erario. La prima asta si era svolta a fine luglio e in quell'occasione era stato venduto un impianto del valore di settemila euro.

COSTA MASNAGA - Un pezzo dopo l'altro la Rsi di Costa Masnaga va in vendita. Si è conclusa la seconda asta battuta da Equitalia per recuperare il milione di euro che la società deve all'erario. La prima asta si era svolta a fine luglio e in quell'occasione era stato venduto un impianto del valore di settemila euro.

La seconda gara, alla quale hanno partecipato molti lavoratori (soprattutto per controllare e calcolare le perdite) e venticinque imprenditori interessati ad acquistare parte dei 406 beni messi in vendita. Ieri un rivenditore di rottame si è aggiudicato l'acquisto di alcune carrozze - carri merce per la precisione - risalenti agli anni Settanta e abbandonati in un angolo del sito industriale perché mai più utilizzati, per un valore di 22 mila euro e un peso complessivo di 1.280 quintali di rottame. Le carrozze, arrugginite e malconce, sono state vendute al cento per cento della richiesta presentata da Equitalia.

Il rottame è stato l'unico bene venduto, ma la corsa per il ribasso del cinquanta per cento è già partita e molti degli imprenditori presenti ieri mercoledì saranno ancora a Costa Masnaga per partecipare a una gara più interessante che metterà all'asta i 404 beni rimasti con un ribasso del 50%. Ancora più interessante per i potenziali acquirenti la gara che seguirà giovedì sei settembre, quando i partecipanti all'asta potranno comprare facendo un'offerta libera.

L'azienda, che inizialmente sembrava intenzionata a trovare una mediazione con Equitalia, sembra aver gettato la spugna, nonostante il manager abbia cercato di contattare l'erario per raggiungere una mediazione e sospendere l'asta che nelle prossime due gare avrà l'effetto di svuotare l'azienda dei suoi mezzi di lavoro.
I lavoratori, che sono ancora 120 e sono tutti in cassa integrazione straordinaria dal mese di luglio ma non lavorano più dal novembre 2010, sperano che al contrario l'asta dei prossimi giorni non vada a buon fine e che si inverta la rotta.

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