Civate, San Pietro al Monte
La Regione lo sostiene all'Unesco

Oggi in Regione si avvia l'iter per la candidatura dell'abbazia romanica a patrimonio dell'Unesco. Ma il consigliere regionale Carlo Spreafico avverte: «A livello locale bisogna costituire formalmente un comitato istituzionale promotore»

CIVATE - «Dopo l'appoggio unanime del consiglio regionale, a Civate serve un comitato pro San Pietro al Monte»: è ciò che sostiene il consigliere regionale del Pd, Carlo Spreafico.
In procinto, peraltro, di riaprire sempre al Pirellone il discorso della candidatura all'Unesco. «L'assessore regionale alla Cultura Valentina Aprea ha puntualmente fissato la convocazione che avevo richiesto, per oggi  a Milano, finalizzata - dice Spreafico - a definire l'iter del processo a sostegno della candidatura al patrimonio dell'umanità. Al tavolo ci saranno le istituzioni, gli "Amici di San Pietro" e la parrocchia: l'incontro darà il via ufficiale al percorso per presentare la nominativo della basilica».
«A tal proposito dobbiamo accelerare - rivela Spreafico - perché in lizza ci sono già altre importanti candidature di siti lombardi: il lago Maggiore e il lago D'Orta, il centro storico e la Certosa di Pavia, la città di Bergamo; altre tre sono in itinere: il patrimonio industriale di Sesto San Giovanni, le opere di difesa veneziane, la via Francigena».
Ed ecco perciò l'idea: «A livello locale bisogna costituire formalmente un comitato istituzionale promotore, che ritengo vada promosso e coordinato dal Comune di Civate al quale spetta fargli gli onori di casa. Il comitato potrà poi aprirsi ad altri componenti anche privati ed essere affiancato da consulenti specializzati».

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