Carnevalissimo senza carri
«Si facciano avanti i giovani»

L'esortazione arriva da Alberto Rovagnati, storico ex presidente della manifestazione, che invita i ragazzi delle associazioni e perfino delle scuole a mettersi in gioco sotto la regia del Comune di Morbegno 

MORBEGNO - «È inutile negarlo, così il Carnevale è tutta un'altra cosa. Ma se quest'anno è andata così tocca ai giovani, agli oratori, ai centri di aggregazione giovanile dare sfogo a idee, creatività e voglia di stare insieme, perché la sfilata di Morbegno ha una storia che non può essere cancellata». Alberto Rovagnati, ex numero uno degli artigiani in Bassa Valle è stato a lungo presidente del Carnevalissimo morbegnese, prendendone in mano le sorti nel 1983.


La sfilata morbegnese che si tiene 10 febbraio quest'anno, come ha ammesso il vicesindaco Mauro Monti, cambierà decisamente registro mandando in pensione gli storici carri di cartapesta che si mettevano in mostra nel centro cittadino, per lasciare spazio ad animazione, giochi e a un defilé di gruppi mascherati con carretti mignon al seguito.


«Come succede in altre situazioni anche per il Carnevalissimo ci sono parabole ascendenti, periodi di stasi e inevitabili discese - dice Rovagnati - e come sempre è il passare degli anni e delle generazione a cambiare le carte in tavola, com'é naturale che sia. Ma allora sono proprio i giovani e i posti dove i giovani si ritrovano, penso a oratori, centri di aggregazione come il Lokalino, gruppi di volontariato a vario titolo e, perché no, le scuole, che devono portare linfa e braccia nuove per lavorare insieme. Noi - precisa - eravamo solamente un gruppo di trentenni soci dello stesso motoclub ovviamente accomunati dalla stessa passione».


E aggiunge: «Poi c'è bisogno di coordinamento per iniziative simili e i ragazzi magari dal principio da soli non riuscirebbero a fare tutto. Ma in questi anni il Comune ha dimostrato di sapere stare bene alla regia del Carnevalissimo e di sicuro non mancherebbe di dare una mano».

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