Mentre noialtri ci trastulliamo con i nostri giochini onanistici, in rete e nello scambio di pareri a costo zero e altrove, nella politica, a costi elevatissimi, il Paese viene declassato e sbertucciato di fronte al mondo.
Come pachidermi paralitici, ci trasciniamo nella lenta agonia dei formalismi arcaici, ancorché costituzionali. Persino la Chiesa cattolica è modello di rapidità decisionale. È pur vero, d'altra parte, che da molto tempo anche le immagini sacre hanno smesso di piangere. Qualcosa vorrà dire!
Ulderico Monti
Dovremmo fare in fretta, per risolvere la situazione di stallo venutasi a creare, e invece indugiamo. Napolitano ammonisce i partiti: datevi la sveglia. Ma i partiti seguitano a dormire. E anche quando fanno finta di non dormire, continuano nell'esercizio caro a Morfeo. Nessuno crede all'applicabilità degli otto punti (in realtà una cinquantina, tra vicepunti e sottopunti) elencati da Bersani; nessuno crede alla buona disposizione di Grillo a colloquiare; nessuno crede all'ipotesi reale d'un governissimo Pd-Pdl-Monti. Bisognerebbe prendere rapidamente atto dell'inconsistenza di queste possibilità e andare dritti al sodo. Cioè a un governo del presidente (di transizione, di emergenza, di scopo) che tranquillizzi i mercati, faccia poche e urgenti cose, consenta al Paese di traversare il guado in cui è sprofondato fino al collo. Poi si tornerà a votare. A proposito di tornare a votare: è stupefacente che la dirigenza del Pd, non paga d'aver fallito la precedente campagna elettorale, faccia trapelare che l'eventuale nuovo candidato premier sarà ancora Bersani.
Max Lodi
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