Ad Ardesio si brucia l'inverno
Torna la «Scassada dol Zenerù»

Torna ad Ardesio la «Scassada dol Zenerù», la tradizionale manifestazione popolare, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Tra le novità di quest'anno il coinvolgimento dei bambini dell'asilo nella sfilata di questo pomeriggio e l'inaugurazione della mostra «Le capre di Tecla», che si concluderà il 7 febbraio.

La «Scassada» come sempre si tiene il 31 di gennaio. Il pupazzo raffigurante gennaio, personificazione del gelo e di una infinità di acciacchi e malanni, sarà accompagnato da un rumoroso corteo per le vie del paese e, infine, dato alle fiamme. La fervida fantasia di Flaminio Beretta, uno degli «Amici del Zenerù» che ogni anno si occupano della manifestazione, ha immaginato che gennaio, per sfuggire al suo triste destino, si sia costruito un treno a vapore: nel momento di fuggire verso Bergamo, si accorge però che i binari non ci sono più; così viene catturato e poi messo sul rogo.

Il programma di domenica è iniziato alle 11, quando all'albergo «Da Giorgio» è stata inaugurata la mostra «Le capre di Tecla», che si concluderà con un'asta: il ricavato sarà devoluto a suor Tecla, missionaria in Bangladesh. Nel pomeriggio i bambini della materna sfileranno, seguendo Zenerù, per le vie di Ardesio, confluendo poi all'albergo «Da Giorgio», dove «Fragola e vaniglia» predisporranno un laboratorio per loro, titolato «Ac-ciuf-fiamolo». La manifestazione entrerà nel vivo alle 19 a Ponte Rino, dove il pupazzo, che arriverà accompagnato da un rumoroso corteo, sarà dato alle fiamme tra un indiavolato suono di campanacci e di tutto quanto fa rumore. Seguiranno la sfilata anche i gruppi folcloristici «Cacciata del Carnevale» di Dossena, «Sunà de mars» di Aprica, il coro «Cantà Promàn» di Premana, i Campanari della Val Seriana e i «Mamuthones Mamolada» della Sardegna. E.V.

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