Case non occupate, record in provincia di Sondrio: sono più della metà

Record di abitazioni “vuote” in provincia di Sondrio. Mentre la fame di case cresce in Valtellina e nel distretto di Sondrio, diventando una delle emergenze più rilevanti degli ultimi anni, il 56% degli alloggi registrati in Valle risulta non occupato in modo permanente: il dato più elevato tra tutte le province italiane. A dirlo è l’indagine di Openpolis realizzata sulla base dei dati Istat 2021, gli ultimi disponibili.

Su un totale di 179.511 abitazioni, 100.765 non è occupato. Numeri che stridono con l’emergenza abitativa e che, in parte, mettono in evidenza la difficoltà delle politiche urbanistiche di affrontare i cambiamenti in atto intercettando il patrimonio inutilizzato per rimetterlo in gioco, in un contesto in cui i margini per realizzarne di nuovo si sono ristetti. La presenza di così tanti alloggi non abitati permanentemente sul territorio provinciale è legata a diversi fattori, tra cui i più evidenti sono la presenza delle seconde case nelle località di villeggiatura e il calo demografico che, insieme all’invecchiamento, sta spopolando molti comuni della Valle. Soprattutto quelli di mezza costa, i più lontani dai servizi.

Complessivamente in Italia nel 2021 si registrano circa 35,3 milioni di abitazioni. Di queste, 9,6 non risultano occupate permanentemente da almeno una persona che vi abbia dimora abituale. Si tratta di un dato che varia molto nelle diverse aree del Paese. La quota è minore nelle aree del centro (22,3%), del nord-est (23,1%) e del nord-ovest (26%). Maggiore invece l’incidenza nel sud (32%) e nelle isole (34,9%). A livello regionale è però la Valle d’Aosta la regione che in proporzione ha più case non abitate permanentemente (56%). A registrare la percentuale minore invece Emilia-Romagna (21,8%), Lombardia (21,2%) e Lazio (19,5%). A livello provinciale, come detto, è Sondrio a farsi notare con il 56,1% seguita da Aosta (56%) e L’Aquila (53,2%). Al contrario le province in cui il tasso è minore sono Milano (12,4%), Cagliari (11%) e Prato (7,8%).

In generale le percentuali maggiori di case sfitte si osservano nelle aree interne, mentre i dati sono decisamente più bassi nelle città. Basta analizzare i numeri dei comuni. Non solo Milano, in linea con il trend del suo territorio, ha una percentuale di alloggi non occupati pari al 13,5%, ma in Valtellina è Sondrio città con il 28% a segnare la percentuale più bassa di case non abitate - 3.905 su 13.962 -, seguita da Morbegno al 29,9%, mentre ad esempio a Gerola Alta la percentuale di abitazioni non occupate è del 91%, la seconda percentuale più alta della provincia dopo Madesimo. Spostandosi dai centri cioè diminuiscono le case abitate permanentemente.

Nel mandamento di Sondrio sono le località turistiche della Valmalenco a mostrare i dati più alti di vuoto abitativo, a dimostrazione dell’incidenza delle seconde case: Caspoggio 78,7%, Chiesa 80,5%, Lanzada 73,7% e Torre Santa Maria 72%. Ma c’è anche il caso di Spriana dove lo spopolamento ha portato ad una percentuale dell’84%. Restando nell’ambito turistico è Madesimo ad avere i dati peggiori in tutta la provincia con il 93% di case sfitte, seguito da Campodolcino (88%). Spopolamento importante anche a San Giacomo Filippo (85,6%) e Tartano (85,8%), Civo (78,1%) e Vervio (78,7%).

La dimostrazione di un patrimonio abitativo in eccesso rispetto alla popolazione residente arriva anche dalle percentuali tra il 50 e il 60% che si registrano pressoché in tutti i Comuni del fondovalle sondriese, da Berbenno (49,5%) a Castello dell’Acqua (64,5%) passando per Castione (50%), Cedrasco (54,7%), Faedo (55,6%), Fusine (55,2%), Albosaggia (54%), Piateda (56,2%), Ponte (61%) e Tresivio (52,3%). Nei centri capoluogo di mandamento le abitazioni vuote sono al 33,4% a Chiavenna, 40,4% a Tirano, mentre Bormio, località turistica, conta un 71,4%. A Livigno la quota sfiora il 60%.

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