SISMA E NEVE, MOLTI MORTI NELL’HOTEL: «NON RISPONDE NESSUNO». UN SOPRAVVISSUTO: «DENTRO MIA MOGLI E I MIEI FIGLI»

Dopo una marcia di una notte sugli sci i primi soccorritori entrano nel resort - che ospita 30 persone - in provincia di Pescara travolto da una slavina che l’ha spostato di 10 metri.Nella struttura ci sono anche bambini.

Diventa sempre più drammatica la situazione dell’Hotel Rigopiano in provincia di Pescara, travolto da una slavina. All’interno dovevano esserci 30 persone tra turisti e personale di servizio. Dopo una notte di marcia sugli sci, mentre i mezzi di soccorso sono ora a meno di un chilometroi,gli uomini del Soccorso alpino parlano “ di molto morti”. I primi ad entrare hanno detto alla centrale operativa che ai richiami «non risponde nessuno». La potenza della slavina ha spostato l’elegante resort a quattro stelle di una decina di metri.

«Sono salvo perché ero andato a prendere una cosa in automobile». E’ quanto ha riferito ai medici Giampaolo Parete, 38 anni, che ieri aveva lanciato l’allarme per la valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano. La moglie e i due figli di Parete sono sotto le macerie dell’albergo. «E’ arrivata la valanga - ha detto ancora ai sanitari il 38enne, ricoverato in Rinimazione - sono stato sommerso dalla neve, ma sono riuscito a uscire. L’auto non è stata sepolta e quindi ho atteso lì l’arrivo dei soccorsi»

I soccorritori stanno cominciando ad entrare nella struttura, dalla quale non provengono voci ma al cui interno si vedono delle luci. Due persone che al momento dell’incidente si trovavano all’estero sono state intanto messe in salvo.

I mezzi di soccorso rimangono bloccati a circa 6 km dall’albergo, a causa della neve alta e dei numerosi alberi crollati sul tragitto. I soccorritori giunti finora hanno infatti dovuto raggiungere l’hotel sugli sci.

Si attende l’arrivo di un “bruco”, un piccolo gatto delle nevi che potrebbe riuscire a farsi strada e che può trasportare fino a otto persone.

Intanto resta drammatica la situazione di decine di migliaia di persone fra Marche e Abruzzo alle prese con la nevicata eccezionale che non si ferma e le scosse di terremoto che sono continuate per tutta la notte. Inevitabile la polemica sui soccorsi e sulla mobilitazione dell’esercito. Decine i centri isolati.

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