Pronto soccorso, tredici ore di attesa
«Colpa dei medici di famiglia in ferie»

L’odissea di un comasco che ha accompagnato un parente all’ospedale

Un giorno ed una notte al pronto soccorso per farsi curare un mal di schiena.

È il racconto di un’odissea quello di un cittadino comasco che nei giorni scorsi si è recato al pronto soccorso del Sant’Anna per accompagnare un parente che lamentava forti dolori alla zona dorso-lombare. Una disavventura durata 13 ore, tra personale sanitario alle prese con decine di pazienti ed episodi di intolleranza e maleducazione perpetrati da alcuni individui ubriachi.

Questo il racconto dell’uomo, che preferisce restare anonimo: «Sono entrato al pronto soccorso alle 11,45 accompagnando un familiare. Dopo aver raccontato i sintomi ad un gentilissimo infermiere gli è stato assegnato un “codice verde “, senza urgenza, quindi ci siamo accomodati in sala d’attesa dove abbiamo aspettato più di 6 ore per la prima visita visto che le ambulanze continuavano a portare pazienti in codice giallo che ovviamente avevano la precedenza».

«Dopo altre tre ore - racconta ancora - il povero medico che era costretto a dividersi fra una media di 13/15 visite in corso comandava una seconda radiografia che ha permesso di stabilire la necessità di una flebo».

Ma aver trovato la causa del male non è bastato a far finire velocemente l’odissea ospedaliera. «La flebo - conclude l’uomo - è stata tolta solo a mezzanotte e mezza, ovvero 13 ore dopo il nostro ingresso in ospedale. Tredici ore nelle quali abbiamo visto un uomo di mezza età, giunto al pronto soccorso ubriaco, iniziare in mezzo alla sala d’attesa manovre di abbordo sessuale con la compagna che ogni tanto cercava di opporsi scatenando la sua ira, e altri episodi di pazienti che davano in escandescenze, insultando il personale medico e le infermiere. È una situazione inaccettabile».

L’Asst Lariana fa sapere che si tratta di giorni di particolare affollamento del pronto soccorso, con numeri di accesso ben superiori alla media forse anche a causa e delle ferie dei medici di famiglia nel ponte dell’Immacolata. Venerdì, ad esempio, gli accessi sono stati 181, domenica 150 e ieri addirittura 197.

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