Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 23 Giugno 2016
Notte nei boschi. Pronti a sparare
ai cinghiali
Montagna in Valtellina: dopo l’ennesima segnalazione di raid e danni negli orti, l’intervento della Provincia.
Neanche il tempo di seminare le patate, che i cinghiali gli devastano l’orto. È successo a Renzo Menegola, cittadino di Montagna che ha subito allertato la Provincia. Tant’è: la scorsa notte le squadre di volontari, incaricate da Palazzo Muzio, hanno setacciato i boschi in località le Foppe, sopra Santa Maria, dove Menegola risiede da un paio di anni.
In realtà i devastatori a quattro zampe non hanno “banchettato” solo nell’orto di Menegola, perché «i segni dei continui raid sono visibili anche a poca distanza da casa mia: i prati sono sottosopra, ai danni degli agricoltori, che vivono del lavoro della terra. Bisogna fermare questi animali». Proseguono dunque le incursioni di cinghiali sul versante retico, dopo le segnalazioni arrivate non più tardi di due giorni fa da Poggiridenti, e ora tocca a Montagna. «Domenica sera ho deciso di mettere a dimora le patate – racconta l’accaduto -, un orto per mio uso personale. Ma lunedì mattina, al risveglio, l’amara sorpresa: i cinghiali le hanno colte prima del tempo» ironizza Menegola. Per dovere di cronaca, va detto che in realtà questi mammiferi non mangiano le patate, ma vanno a caccia delle larve della dorifora, un parassita del tubero. Inoltre la pioggia abbandonante di queste settimane ha reso il terreno talmente umido, da favorire il proliferare di vermi che attirano le bestie. Resta il fatto che la paura c’è, come denuncia Menegola. «Ero solito andare a spasso per i boschi con il mio cane. Ora temo per l’incolumità del mio boxer».
Anche alla luce dell’esperienza vissuta da una sua conoscente. La signora Mariateresa Lippi, che abita a Poggi Alto, ogni giorno con i suoi cani va a spasso in località Cà Formolli, sempre sul territorio comunale di Montagna. Ma nei boschi non si addentra più dopo che, tempo fa, uno dei suoi cani si è trovato “muso a muso” con un cinghiale e ha avuto la peggio. «Ero assieme ai miei due cani, a passeggio, e uno correva più avanti, un po’ distante da dove stavo camminando. Alzo lo sguardo e mi trovo davanti questo bestione enorme». Le urla per lo spavento della signora hanno fatto sì che il cinghiale scappasse, non prima però di aver «azzannato sotto la coda il mio cane, che ho dovuto portare subito dal veterinario. Dopo quell’episodio ho paura: nei boschi non mi addentro più». Anche perché Lippi li ha incontrati di nuovo: «Per fortuna l’altra volta ero in macchina: due cinghiali con i loro cinque cuccioli in mezzo alla strada che non volevano saperne di spostarsi».
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