La Diocesi piange don Rainoldi
Sacerdote e maestro di musica sacra

Fu fondatore della scuola di musica sacra del Duomo di Como ma anche uno dei fautori della riforma della musica liturgica in Italia. È mancato a ottant’anni, nella sua Morbegno

Dirigerà il coro degli angeli», ha detto ieri in Duomo monsignor Diego Coletti, ricordando la figura di Felice Rainoldi, scomparso giovedì nella sua Chiuro, a ridosso dei suoi ottant’anni, stroncato da un male incurabile.

Valtellinese di origine, don Felice sarà ricordato a lungo, senz’altro per le sue qualità di sacerdote ma anche per quelle artistiche, e per la sua grande passione per la musica, cui ha di fatto dedicato l’intera esistenza.

Lo ha voluto ricordare ieri anche don Antonio Parisi, della Consulta dell’Ufficio liturgico nazionale della Cei: «È stato uno dei fautori della riforma della musica liturgica in Italia. Mi piace ricordarlo nelle vesti di insegnante, quando raccontando di alcune realtà musicali si commuoveva fino alle lacrime , ma mi piace anche ricordarne il carattere, le litigate infinite nei gruppi di lavoro, la capacità di dimenticare subito tutto e di tornare a essere l’uomo dolce e semplice che era».

Fondatore della scuola musicale diocesana, tra i fondatori dell’associazione culturale morbegnense “Ad Fontes”, aveva lavorato come docente al Coperlim, il Centro per la liturgia musicale, ed era stato musicologo, compositore, autore di libri di storia della musica sacra e canti, pubblicati presso le edizioni Paoline.

Negli ultimi anni aveva vissuto a Morbegno, in un appartamento vicino alla chiesa di San Pietro, dove spesso gli capitava di fare da guida nelle visite culturali alla piccola “parrocchiale”.

Per molti anni operativo nel Comasco, parroco di Luisago, di Carate Urio per più di vent’anni, canonico del Duomo di Como, aveva trascorso in tempi più recenti un lungo soggiorno, nella casa parrocchiale di Chiuro. E a Chiuro tornerà oggi, sabato 2 gennaio, dopo le esequie che saranno officiate a Morbegno nella collegiata di San Giovanni alle 14,30 alla presenza del vescovo.

Alle 13.30 è in programma un primo momento di preghiera a San Pietro, sempre a Morbegno, poi i membri della Confraternita parrocchiale porteranno il feretro a spalla fino in collegiata. L’inumazione sarà effettuata domenica a Chiuro dopo la messa solenne delle 10,30.

Saldo il legame proprio con Bema, nell’ultimo viaggio, il musicista e studioso della parola sacra, indosserà una veste donatagli proprio dai parrocchiani bemini.

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