Arthur Brennan, spinto dall'amore e da una perdita, si trova nella foresta fitta, disorientante e misteriosa di Aokigahara, alle pendici del Monte Fuji, conosciuta come “la foresta dei sogni”. Una distesa di alberi in cui uomini e donne vanno a contemplare la vita e la morte, con il proposito di suicidarsi. Durante il suo viaggio, Arthur incontra il giapponese Takumi Nakamura, un uomo che, come lui, ha perso la sua strada dopo aver tentato il suicidio. I due uomini iniziano insieme un cammino di riflessione e di sopravvivenza, che fa ritrovare ad Arthur la voglia di vivere, riconnettendolo al suo amore per la moglie... Sono molteplici i modi in cui le persone reagiscono al dolore e questa riflessione è il cuore del dramma diretto da Gus Van Sant, che torna a dirigere un film per il grande schermo tre anni dopo "Promised Land" (2012), su una sceneggiatura originale di Chris Sparling ("Buried - Sepolto" 2010, "ATM - Trappola mortale" 2012). Un film che celebra la vita raccontando la storia di due persone che vogliono suicidarsi, interpretato dal premio Oscar Matthew McConaughey, che ritroviamo in sala dopo "Interstellar" del 2914 e la splendida prova nella serie tv "True Detective", Naomi Watts, vista di recente sul grande schermo in "Allegiant" (2016), e Ken Watanabe, che ricordiamo in "Transformers 4 - L'era dell'estinzione" (2014).
