Astrazeneca, 45mila vaccinazioni in Valtellina

Sei le segnalazioni per reazioni avverse tra il 2021 e 2022

Sono 45.679 le dosi di vaccino astrazeneca somministrate in provincia di Sondrio, in particolar modo fra il febbraio e il novembre del 2021. Di queste 23700 sono prime dosi e 21900 seconde dosi e la discrepanza, secondo il servizio farmaceutico dell’Ats della Montagna, non è dovuta al fatto che i richiedenti abbiano rifiutato la dose, ma, piuttosto, al fatto che si fossero positivizzati fra le due somministrazioni.

Numeri importanti, ma non così significativi se rapportati al totale delle somministrazioni effettuate sempre in provincia di Sondrio pari a 401732, e, sempre dall’Ats, giunge anche conferma del fatto che le segnalazioni per reazioni avverse a questo vaccino sono state sei, quattro nel 2021 e due nel 2022. Segnalazioni giunte dai medici di medicina generale e da alcuni specialisti attivi sul territorio. Non gravi, ci è stato assicurato, perché si è trattato di situazioni rientrate nel giro di pochi giorni.

Già all’epoca, però, quando il comitato di sicurezza dell’agenzia europea del farmaco aveva affermato che il vaccino poteva dare un effetto collaterale molto raro come la trombocitopenia trombotica immunitaria, in molti si erano preoccupati ed avevano fatto l’impossibile per poter accedere ad altri tipi di vaccino, anche se, in quel frangente, non c’erano ancora le opzioni moderna e pfizer.

Oggi, astrazeneca stessa, multinazionale anglo svedese ha chiesto e ottenuto il ritiro del prodotto che, da martedì, non è più sul mercato ufficialmente, spiega l’azienda, “perché non prevedendo una futura domanda Astrazeneca ha deciso di ritirare l’autorizzazione all’immissione in commercio”. La mossa ha suscitato nei più, tuttavia, una serie di interrogativi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA