Vannacci dovrà indossare l’elmetto
Al Lavello lo aspettano i contestatori

Calolziocorte Organizzata una manifestazione pacifica per l’arrivo del generale: si allunga infatti la lista delle associazioni che considerano inopportuno il suo libro

Quando domani sera alle 21 il generale Roberto Vannacci arriverà a Calolziocorte per presentare il suo “Il mondo al contrario”, dovrà indossare l’elmetto.

Ad attenderlo fuori dal monastero del Lavello ci saranno infatti numerosi contestatori delle idee contenute nel suo libro. Che, in queste settimane, hanno cercato in tutti i modi, senza tuttavia riuscirci, a far desistere la Fondazione dall’ospitare in un luogo sacro come appunto il monastero la presentazione di un libro che, comunque la si pensi, risulta divisivo.

Le opposizioni consiliari

Ad annunciare la contestazione, il gruppo Cambia Calolzio che ha lanciato una manifestazione intitolata “È normale?”

«Vogliamo essere presenti - annuncia Diego Colosimo - per dire a Vannacci che le sue idee non ci piacciono, che non le condividiamo. Vogliamo ricordare che il territorio di Lecco è fatto di persone che non condividono un’idea di società che distingue fra chi è normale e chi no. Che non condividono espressioni che discriminano e incitano all’odio e alla ghettizzazione. Sarà una manifestazione pacifica, che vuole ribadire la bellezza delle differenze e respingere idee banali e retrograde, come quelle espresse dal generale e, a quanto pare, condivise da chi propone e ospita quell’evento».

A contestare l’evento ci saranno certamente anche gli esponenti di Bene Comune, che avevano sollecitato il sindaco Marco Ghezzi a intervenire presso la Fondazione per arrivare alla revoca della concessione degli spazi.

Il primo cittadino ha risposto che «l’amministrazione comunale non ha alcun potere di revoca, censura o condizionamento dell’attività della Fondazione», che «è gestita con organi propri».

Una risposta che non è piaciuta alla capogruppo Sonia Mazzoleni. Che accusa il primo cittadino di avere «rigettato, in modo arrogante, il nostro appello al fine di conseguire una posizione condivisa con tutti i consiglieri comunali che, solo apparentemente, si sono schierati contro l’iniziativa in questo luogo». E accusa il sindaco di scappare «di fronte all’assunzione di responsabilità nel far semplicemente rispettare lo statuto della Fondazione».

L’appello

A constatare il generale ci saranno inoltre anche gli esponenti di numerose associazioni del terzo settore, che hanno firmato un appello che non ha però ottenuto risposta.

«Vorremmo richiamare le istituzioni territoriali alla responsabilità e al rispetto degli atti di indirizzo assunti, chiedendo, in primis, a Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello e, in secondo luogo, alla Provincia di Lecco e al Comune di Calolziocorte attraverso i propri nominati, di negare uno spazio pubblico a chi propina messaggi d’odio», hanno dichiarato. Oltre a ciò, sono state richieste le dimissioni del presidente Roberto Monteleone «per mancato rispetto del codice etico».

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