Formigoni spavaldo a Lecco
Ma è accolto dai fischi

Il presidente contestato ieri sera all'arrivo in città - Alla domanda dei giornalisti su nuovi assessori lecchesi, ha risposto: "Devo pensarci". Dentro, gli applausi dei militant del Pdl

LECCO - È arrivato ed è stato subito travolto da uno scroscio di applausi, di fischi e di buh. Un boato. Con la polizia a cercare di domare la ressa.

Roberto Formigoni ieri sera ha salutato tutti con un bel sorriso da attore stampato sulla faccia, salutando con la mano i suoi sostenitori schierati davanti alla sala don Ticozzi e i contestatori che si sono fatti sotto dall'altra parte della strada.

La serata dal titolo "Una buona politica è possibile!", organizzata dal Pdl quasi in concomitanza con lo scoppio dell'ultimo scandalo - l'assessore Domenico Zambetti che avrebbe comprato i voti della 'ndrangheta - sembrava fatta apposta per rimestare gli umori di rabbia. Quelli di Qui Lecco Libera hanno srotolato un grande striscione con le parole di una canzone di Battiato "Povera patria" ("Povera Patria schiacciata dagli abusi del potere di gente infame che non sa cos'è il pudore"). Lui, il governatore, appena sceso dall'auto è stato spinto nella sala gremita dai militanti del Pdl.

In precedenza, a Oggiono, Formigoni aveva risposto alle domande dei cronisti: «Nuovi assessori lecchesi? Ci sto pensando».

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